Acilia sud – I cittadini di Acilia sud, stanchi per il degrado e l’incuria che imperano nel quartiere, alzano la voce. Dopo aver inviato una lettera aperta al sindaco di Roma sulla condizione in cui versa il quartiere che ha suscitato l’attenzione dei cittadini dell’intera città chiedono la collaborazione di tutti - stampa, forze sane della politica, cittadini- affinché “si reagisca con forza al vergognoso stato di degrado in cui versa questa città”.

 
A farsi portavoce delle richieste è il comitato di quartiere Acilia sud 2000 che nel corso degli anni si è impegnato in molte iniziative anche con la collaborazione di consiglieri comunali e municipali:  tra loro Maria Gemma Azuni, Fabrizio Santori, Tonino Ricci. “Ma non basta. Bisogna chiedere conto a chi ha amministrato. Bisogna pretendere risposte  a domande semplici, ma scomode”, afferma Alessandro Claudio Meta, presidente del direttivo.


“Il livello di inadempienza dell’amministrazione comunale e municipale è ormai massimo: ci sono erbacce alte ormai quasi due metri davanti alla scuola materna Mirò di via B. Romagnoni. Sono otto mesi che non si vede un giardiniere e questo nonostante la scuola sia frequentata da 70 dei nostri bambini”, spiega Meta. “E su questo nessuna risposta del sindaco”. “Per contro”, prosegue, “abbiamo  notato che nel quartiere è apparsa una strabiliante pubblicità preelettorale di Alemanno con la quale il medesimo, affermando la sua vocazione ambientalista, asserisce che in 5 anni (i suoi 5 anni di governo) la raccolta differenziata è aumentata del 76%”.


“Non sappiamo come si possa conciliare la sua vocazione ambientalista con il documentato degrado del verde pubblico, ma in materia di raccolta differenziata crediamo che si sia superato il limite della decenza. Questo comitato, da anni, ha ripetutamente documentato e denunciato le inadempienze dell’Ama, soprattutto per quanto riguarda la raccolta differenziata”. “Oltre a documentare l’irregolarità della raccolta nel quartiere, abbiamo anche fondatamente contestato i dati numerici  sulla percentuale di differenziata raccolta che l’AMA si autocertifica”.


A questo riguardo, il comunicato riferisce della lettera inviata il 9 gennaio scorso che da sola chiarirebbe i termini della vicenda. Per riassumere, il comitato nota che “l’unico dato ufficiale che l’Ama fornisce sul suo sito web è contenuto nella Carta dei Servizi risalente addirittura al 2003. La percentuale dichiarata era del 14,11%. E “successivamente abbiamo assistito a dichiarazioni e conferenze stampa nelle quali  si riportavano percentuali oscillanti tra il 15% ed il 30% . Non è mai stata resa disponibile, tuttavia, alcuna documentazione a sostegno, nè un dato disaggregato. Tutto è autocertificato senza riscontri”.

 
Il CdQ Acilia sud 2000, effettuando proprie rilevazioni, ha accertato che il volume della differenziata nel proprio quartiere oscilla tra il 6,25% ed il 12,5%. Non si conta però quella parte di materiale che viene  inserito erroneamente nei cassonetti bianchi e blu. Pertanto la percentuale è destinata ad abbassarsi. Non risulterebbe infine che i dati dichiarati dall’Ama siano stati certificati da enti terzi indipendenti. Per questo, da tempo, il comitato ha chiesto al Sindaco di fare chiarezza sui numeri della differenziata. “Ricordiamo che il problema è molto serio perché, mentre Roma sta rischiando  di diventare una immensa Napoli, ma qualcuno continua a giocare sui numeri”, afferma Meta.


Adesso il comitato torna alla carica. E chiede ai media e ai consiglieri comunali di “rappresentare al Sindaco Alemanno che i cittadini pretendono una risposta a queste semplici domande. Quale ente, terzo ed indipendente, certifica il livello di efficienza dei servizi offerti dall’AMA? Quale ente, terzo ed indipendente, certifica la percentuale di raccolta differenziata effettuata nel Comune di Roma? Quale ente, terzo ed indipendente certifica l’effettiva percentuale di materiale differenziato avviato al riciclo o al recupero? Queste le domande.

 
“Riteniamo che, senza queste risposte, i dati forniti dall’Ama e dal sindaco siano da considerarsi dei semplici numeri di valore assolutamente relativo e comunque poco o nulla attendibili. Pertanto, l’aumento del 76% in 5 anni,  vantato dal  Sindaco Alemanno nella sua pubblicità, secondo noi equivale all’aumento del 76% rispetto ad un non precisato dato numerico che nessuno ha validato”, conclude il presidente del comitato.