Leonardo Da Vinci, sciopero dei dipendenti. Cresce la paura di amianto
Fiumicino - Il caos all'aeroporto Leonardo Da Vinci non si placa. Dopo l'incendio che ha distrutto centinaia di metri quadrati e reso impossibile le partenze e gli arrivi per giorni tanto da costringere i passeggeri a file interminabili al check-in del terminal 1, oggi l'ennesimo disagio. Questa mattina dalle 11 alle 12.50 i dipendenti aeroportuali hanno incrociato le braccia per protestare contro la situazione ormai insostenibile in cui lavorano da giorni. Ad annunciare lo sciopero generale «per grave pericolo» sono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo. Nonostante l'esito negativo delle analisi per la contaminazione dell’aria effettuate dalla Hsi Conuslting incaricata da Adr, i dipendenti che girano con le mascherine anti-smog presentano malori come tosse, crisi respiratorie tanto che in alcuni casi c'è stato l'obbligo del ricovero. Inoltre a preoccupare i dipendenti è anche il rischio eternit: il timore, infatti, è che nelle strutture distrutte dall’incendio, come dimostrano alcune foto diffuse in questi giorni, ci fossero materiali pericolosi. "Le strutture risalivano agli anni ‘60-’70 - ha detto Ciolella - e quindi siamo preoccupati. I lavoratori operano con semplici mascherine, ma sono gli occhi a rischiare di più: lunedì due dipendenti sono stati ricoverati per danni oculari, altri hanno accusato vomito o problemi di gola".
Con le bandiere delle diverse organizzazioni sindacali i manifestanti, circa una cinquantina di addetti handling, presidiati a vista dalle forze dell'ordine, si sono radunati davanti all'ingresso del Terminal 3. Hanno aderito allo sciopero anche diversi addetti alle pulizie e personale di negozi distrutti dal rogo: "Non vogliamo scegliere tra la salute e il lavoro, abbiamo diritto di lavorare in sicurezza. L'USB ha denunciato l'assenza di misure di protezioni idonee per i lavoratori chiamati ad operare nell'area del Terminal 3 e nella zona C. Le autorità competenti si sono rivolte ad una ditta per certificare le condizioni di sicurezza e la Asl è intervenuta soltanto ieri. In questi giorni numerosi lavoratori e passeggeri sono stati ricoverati e soltanto ieri i gestori si sono preoccupati di installare nuovi impianti di aerazione. Abbiamo poi il fondato sospetto che nell'incendio abbiano preso fuoco anche strutture contenenti l'amianto e se così fosse staremmo tutti respirando materiale cancerogeno. Pertanto USB chiede immediate verifiche sulla sicurezza e sospensione delle attività fino alla piena certezza di non riscontrare rischi per la salute, accertamenti circa la presenza di amianto con relativa bonifica e un piano straordinario per l'operatività di Fiumicino." Si legge in una nota dell'USB pubblicata in questo momento.
Immediata la smentita da parte di Adr: "Nella zona interessata dall’incendio non è presente amianto" facendo intendere che il materiale fotografato è solo plastica. Adr fa sapere inoltre che sta proseguendo nell’ulteriore opera di monitoraggio con accertamenti che proseguiranno nei prossimi giorni. I punti di prelievo interesseranno tutte le aeree limitrofe e lontane da quelle dell’area del sinistro al fine della salvaguardia della salute di tutti. "Si fa presente che gran parte dei sintomi fin qui accusati, come secchezza/bruciore di occhi e faringe, sono i classici sintomi normalmente riscontrati in situazioni in cui residuino nell’aria anche minime quantità di sostanze derivate dal cloro".
Intanto continuano le indagini della Procura di Civitavecchia per rogo colposo e diventa sempre più certa la dinamica del disastro. A provocare l’incendio all’aeroporto di Fiumicino tra la notte di mercoledì e giovedì non sarebbe stato un cortocircuito nell’area ristorante ma un condizionatore portatile di alcuni operai che stavano lavorando all’interno della zona aeroportuale del terminal 3.
"Oggettivamente non ho l’autorità per intervenire sui casi di intossicazione di cui si è parlato, ma oggettivamente come autorità sanitaria mi preoccupo, secondo me bisogna fare un intervento di sanificazione dell’area coinvolta nell’incendio". Lo ha detto all’aeroporto Leonardo Da Vinci, il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che ha compiuto un sopralluogo nello scalo romano
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