Dragona, la ‘Fiaccolata per Michela, Alessandra e le altre’. Rosanna Iacullo: “Increduli davanti a tanta atrocità”
Dragona – Ieri sera, domenica 19 maggio, la fiaccolata per le vie di Dragona per ribadire con forza il no al femminicidio ma anche a qualsiasi altra forma di violenza – fisica, psicologica, ‘di genere’ – contro le donne, le più colpite stando agli ultimi drammatici fatti di cronaca, ma anche nei confronti dei bambini, degli anziani, degli stranieri. A promuovere l’iniziativa ‘Fiaccolata per Michela, Alessandra e le altre’ il comitato di quartiere Bagnoletto e il Comitato cittadino Dragona. Hanno aderito le associazioni Punto D, Coordinamento delle donne, Affabulazione e altre ancora.
Il corteo, al quale hanno partecipato circa 350, 400 persone, è partito alle otto dalla chiesa Santa Maria Regina dei Martiri in via Carlo Casini per poi snodarsi per le vie del quartiere di Dragona dove nel volgere di sue settimane sono state assassinate due donne, la giovane Alessandra Iacullo, 30 anni, la sera del 2 maggio scorso, e pochi giorni prima Michela Fioretti, 41 anni, l’infermiera mamma di due bambine piccole. Nel corso della manifestazione sono stati raccolti dei fondi che saranno devoluti alle figliolette di Michela, Gaia e Aurora. Presenti alla fiaccolata anche i familiari delle due vittime. Il corteo è poi arrivato al parco del punto verde qualità di via Antonio Criminali prima di sciogliersi con l’arrivo delle prime gocce di pioggia. L’intenzione dei promotori è quella di aver voluto dare un segnale alle istituzioni affinchè si adoperino e affinché siano presi provvedimenti per aumentare i centri dove le donne vittime di violenza, nel caso tragico del femminicidio, possano trovare accoglienza prima che accada l’irreparabile.
La comunità, come nella fiaccolata spontanea che si svolse pochi giorni dopo l’omicidio di Alessandra, ha risposto in maniera sensibile, benché ancora sotto shock. E sotto shock, sconvolta dal dolore, è la famiglia della trentenne. “Siamo frastornati e increduli”, ha dichiarato a Ostiatv Rosanna Iacullo, la zia paterna di Alessandra, sorella del padre, scomparso nell’ottobre del 2008. “Siamo di fronte ad una situazione più grande di noi, increduli davanti a tanta atrocità. Non sappiamo come ‘gestire questa cosa’. Siamo una famiglia umile, operaia, lavoratrice. Queste ‘cose’, ecco, le leggi, pensi che possano accadere agli altri. Se si fa una ‘certa vita’, magari. Ma non nel caso di mia nipote Alessandra”, prosegue la signora Iacullo. “Hanno scritto tante di quelle cose su di lei! Tante invenzioni! Ecco, stiamo anche valutando la possibilità di querelare alcuni giornali. Qui il paese è piccolo: la gente è bigotta. Dragona, anche se è una borgata, è in realtà un paese. La gente mormora. E lo dico io che ci abito da sempre: gli Iacullo sono tanti, siamo arrivati quando c’erano quattro case. E la cosa più triste è che i giornalisti, alcuni giornalisti, hanno carpito qualche voce e buttato lì… Uno sciacallaggio, hanno fatto”. “Hanno scritto che era depressa per la morte del padre. Non è così. Alessandra era triste perché, avendo vissuto con il papà, aveva perso un punto di riferimento, come è normale. Al contrario era una ragazza piena di vita e di affetto verso tutti. Fiduciosa e allegra. Solare. Tutti la conoscevano a Dragona: la vedevano passare sul suo scooter e lei salutava tutti ‘come stai?’, chiedeva. Era fiduciosa, ecco. La sua dote: si fidava. Anche a proposito di Mario (Mario B., il pittore 50enne accusato del suo omicidio, ndr) diceva ‘Le persone possono cambiare’. E forse la gente si approfittava di lei. Anche quando scriveva ‘Non sono grassa sono piena di amore’ c’era la vera Alessandra: allegra, solare. Ecco, siamo increduli. E ancora non sappiamo come gestire”, conclude zia Rosanna.
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