Dragona – Una donna morta e un ferito sono il tragico bilancio di un terribile fatto di sangue accaduto questa sera intorno alle 19.50 sul viadotto Zelia Nuttal, a Dragona, nell’hinterland lidense.


Un uomo, Guglielmo B., 42 anni, guardia giurata, a bordo di una Fiat Punto, dopo aver inseguito sul cavalcavia una Yaris Toyota guidata dalla sua ex moglie, Michela F.,  41 anni, infermiera all'ospedale Grassi di Ostia, dopo averla  raggiunta e averla costretta a fermare l'auto, ha esploso contro di lei quattro colpi di pistola. La donna, che è stata colpita all'addome, al braccio e al collo mentre era ancora nell'abitacolo della Yaris, è morta, sembra, sul colpo. Inutili i tentativi per rianimarla. Il marito ha utilizzato la propria pistola per sparare all'ex moglie.



Quanto all'omicida, dopo aver percorso circa 30, 40 metri, si è fermato e ha poi rivolto l’arma contro se stesso, sparandosi un colpo alla tempia nel tentativo di suicidarsi. Ferito è stato trasportato all'ospedale San Camillo di Roma dove è ricoverato in prognosi riservata. Sul posto i carabinieri.  Alla base della tragedia la gelosia. La coppia era separata da un paio d'anni. Un rapporto tuttavia tormentato. Avevano due bambine di 6 e 10 anni, Gaia e Aurora, adesso affidate ai nonni materni.
 

La coppia viveva ad Acilia.


A dare l’allarme al 112 è stato un automobilista che precedeva le due vetture e che ha assistito alla scena. I due erano separati e in passato si erano già verificate discussioni e, pare, anche episodi di violenza. Insomma, sembrerebbe trattarsi di una tragedia annunciata. Sconvolti i colleghi dell'ospedale dove Michela F. lavorava. "Era sempre sorridente e puntuale sul lavoro", ricordano.

 

Durante l’inseguimento sul cavalcavia la guardia giurata avrebbe affiancato più volte la ex moglie, con la quale aveva avuto l’ennesima lite. Dapprima la donna ha cercato di scappare, poi è stata costretta a fermarsi ed è stata raggiunta, attraverso il finestrino, da quattro dei sei colpi  sparati da Guglielmo B.. Nell'auto sono stati rinvenuti i bossoli.



L'uomo adesso è in condizioni disperate al San Camillo. I chirurghi  lo hanno sottoposto ad intervento chirurgico al cervello ma le sue condizioni sono gravissime. Il proiettile ha attraversato la regione cerebrale. E, dramma nel dramma, al nosocomio romano è ricoverato anche il padre. Un ricovero programmato, fanno sapere al San Camillo, per specifici problemi di salute. Tuttavia i familiari hanno ritenuto opportuno tacere all'anziano questa drammatica vicenda che ha travolto un'intera famgilia.



All'uomo è già stato notificato ieri sera un decreto di arresto per omicidio che si estinguerà soltanto in caso di decesso.