Fiumicino - In principio fu un vulcanotto con zampilli di fango e gas alti da 3 ai 5 metri. Oggi i soffioni raddoppiano sulla rotatoria che collega via Coccia di Morto e Largo Traiano alle spalle dell'aeroporto Leonardo Da Vinci.


A circa due metri dal vecchio geyser infatti è esploso un altro soffione, sotto lo stretto controllo dei tecnici dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma Tre che ormai da tre settimane e oltre stanno effettuato i rilievi per determinare le cause del fenomeno. Le eruzioni e le sue emissioni di gas vengono costantemente tenute monitorate da strumenti tecnici come spettrometri e sonde mentre la rotatoria, presidiata continuamente da protezione civile e polizia, è stata transennata con affissi dei cartelli per avvertire i curiosi del pericolo di gas tossici.  Ora i geologi stanno valutando l'ipotesi di chiudere il flusso sotterraneo con un tappo di cemento speciale.


Immediate le precisazioni da parte dell'amministrazione: "Un naturale sfogo della sacca di gas che premendo ha aperto una nuova bocca - afferma l’assessore ai lavori pubblici Angelo Caroccia -. Tutto sotto controllo comunque, nessun pericolo. Gli esperti ci avevano avvertito di questa ipotesi che si è avverata come una derivazione del primo fenomeno. Ripeto nessun problema, tutto sotto controllo”. Diverso il parere dell’opposizione: “La terra continua a ribellarsi alla loro inutile idea di realizzare un sottopasso – sottolinea il consigliere comunale Mauro Gonnelli - . Con 35 milioni di euro si realizzerebbero in un colpo solo non solo il Nuovo Ponte Due Giugno ma anche il Ponte di Dragona. Ora anche la terra cerca di far cambiare idea al sindaco Montino”.