Fiumicino - Soffia da una profondità di circa 12 metri il Geyser marino avvistato ieri, all'ora di pranzo, a circa 300 metri dalla costa, all'altezza della Darsena di Fiumicino. Sulla superficie del mare è visibile un ribollio del diametro di oltre 20 mt: la Capitaneria di Porto ha monitorato dall'inizio la situazione ed ha creato un cordone di sicurezza introno all'area. L'esplosione del soffione marino dunque è sotto il controllo della Guardia Costiera oltre che del comune di Fiumicino e dei vulcanologi, che stamani hanno effettuato un sopralluogo con l'ausilio delle motovedette della Capitaneria di Fiumicino agli ordini del Comandante Savarese.

Dai primi rilievi effettuati nella mattinata si tratterebbe di emissioni di anidride carbonica (Co2), ma sulla composizione dei gas fuoriuscenti dal mare se ne saprà con più precisione dopo che gli addetti avranno concluso le analisi. Non ci sono pesci morti o altri segni che possono far temere la presenza di gas più tossici. Ma è ancora presto per dare notizie definitive.

In quel tratto di mare l’autorità portuale sta effettuando dei sondaggi a circa 40 metri di profondità per la realizzazione del porto commerciale, lavori che in queste ore sono stati sospesi per la messa in sicurezza dell'area ma che presumibilmente potranno ricominciare a breve, come ha spiegato il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, con altre tecniche di sondaggio profondo.

Dunque, visto che anche i gayser di Coccia di Morto sono fuoriusciti per uno scavo effettuato a oltre 35 metri di profondità, è sempre più possibile che si tratti della stessa 'sacca' di gas, anche se al momento dal soffione, come già spiegato, uscirebbe solo anidride carbonica mentre dai gayser di Coccia di Morto vengono espulsi anche altri tipi di gas insieme alla Co2.

Montino mentre saliva sulla motovedetta della Capitaneria per effettuare il sopralluogo in mare ha dichiarato a Ostia Tv: “In tutta questa zona evidentemente abbiamo problemi di questa natura, non a caso l'Università La Sapienza l'ha trovata in tutta Isola Sacra, ad esempio il primo gayser esploso gayser si trova nel bacino dell'antico porto di Claudio, dove una volta c'era il mare, e visto che il sottosuolo non cambia, alla stessa profondità infatti ne abbiamo trovato uno nel mare. Ora vedremo cosa dicono l'istituto di vulcanologia, che stanno effettuando le analisi. Intanto i sondaggi per il porto commerciale si sono momentaneamente fermati per mettere in sicurezza la zona, ma potranno proseguire utilizzando altre tecniche di sondaggio profondo che possano evitare altre aperture di gayser o soffioni”.  

Gli esperti – ha dichiarato Montino – ci dicono che questo geyser è simile a quello trovato a via Coccia di Morto: è una fuoriuscita di anidride carbonica al 90-95%. Gli scienziati stanno facendo tutte le campionature e le analisi del caso, ma credo che non ci sia una grande differenza con il precedente. Anche a livello di profondità non c’è differenza con la sacca di gas trovata a via Coccia di Morto. In ogni caso, una volta ottenuti i risultati scientifici, anche qui faremo un intervento di chiusura. Come concordato, sarà Italgas a effettuare l’intervento di ripristino del foro a Coccia di Morto, mentre in quest’altro caso, i costi saranno a carico dell’impresa che stava effettuando i carotaggi per il porto commerciale."