Fiumicino –Il master plan  per Fiumicino due, il progetto che prevede il raddoppio dell’aeroporto Leonardo da Vinci presentato questa mattina  da Aeroporti di Roma nella sede di Confindustria con la realizzazione di altre due piste e di centinaia di migliaia di metri cubi di edifici destinati a servizi e uso commerciale, è inaccettabile, inutile e da rispedire al mittente”, afferma il presidente regionale dei Verdi, Nando Bonessio.

 

Secondo Bonessio, si tratta di un’opera faraonica che non è tra le priorità dello scalo e che arriverebbe con delle verifiche sia sugli scenari futuri del trasporto aereo assolutamente campate in aria. La previsione del passaggio da 35 a 100 milioni di passeggeri nei prossimi decenni, infatti, è più un "desiderata" che un fatto assodato. Infatti, nello stesso periodo dovrebbe triplicare la ricettività turistica/alberghiera, nonchè raddoppiare la capacità del Tpl della Capitale, cosa che, purtroppo, non sarebbe prevista da nessuna parte.

 

“Pur di realizzare una "colata di cemento" a uso aeroportuale, inoltre, non si è fatta alcuna verifica sulle potenzialità di efficientamento delle strutture esistenti. Lo scalo della Capitale, infatti, può aumentare, senza interventi invadenti di un buon 40% permettendogli di affrontare gli eventuali aumenti di traffico. È necessario, inoltre, ponderare al massimo ulteriori interventi di sviluppo sia perché ormai lo scalo insiste sia su un’area a forte urbanizzazione, sia per il fatto che le nuove piste che Adr vorrebbe realizzare andranno a insistere sulla Riserva del Litorale, territorio di pregio che è già leso dall’eccesso di urbanizzazione”, spiega Bonessio.

 

Se si perseguisse nel progetto sarebbe distrutta definitivamente la Riserva Naturale del Litorale Romano con la cementificazione di 1300 ettari di territorio. “Non è possibile fare “sviluppo” distruggendo il territorio perché di questo passo i nostri figli non sapranno più riconoscere un giardino e un parco. È necessario, infine, accogliere le richieste del comitato FuoriPista che da tempo chiede alla Regione il monitoraggio dell’inquinamento acustico nelle zone abitate a ridosso dello scalo”, prosegue l’esponente politico.
 

“Non si può spacciare uno scalo aereo come "ecologico e sostenibile" inserendo nel progetto quelle che oggi sono delle pratiche comuni, come l'utilizzo delle rinnovabili e l'accessibilità allo scalo con i mezzi pubblici, facendo contemporaneamente scempio del territorio”, conclude.