Napoli - Nel neonato Regno di Italia, a Napoli, fu inaugurato il primo acquario d’Europa. Fu Anton Dohrn, che volle la creazione di  questo polo di studio per i vari tipi di animali marini che popolavano il Golfo di Napoli. Fu creato in prossimità della costa, all’interno della Villa Comunale di Napoli, per una serie di motivi: quello turistico e  quello di immagine. 


Il suo sistema di pompaggio dell’acqua da utilizzare nelle vasche era innovativo e  permetteva di “cambiare” l’acqua rapidamente e solo parzialmente ma continuativamente. Dohrn era un biologo marino, cercava un posto adatto per realizzare il suo acquario, provò a Messina con un sistema di vasche “portatili”, ma questo esperimento  lo deluse  e abbandonò la sua idea su Messina.

Dopo lunghe trattative con il Comune di Napoli la sua richiesta di edificazione dell’acquario fu autorizzata a patto che nessun onere di gestione fosse a carico della collettività. L’architettura scelta fu quella classica del periodo, elegante ma spartana e funzionale allo scopo. L’opera si fece: le vasche sono 23, tutte illuminate con luce naturale grazie ad un sofisticato sistema di copertura, c’è abbondanza di pietra vulcanica per rivestire le vasche che contengono 250 litri di acqua – le più piccole – a quella di 69.000 litri di acqua – chiaramente salata.

Le specie presenti sono tutte quelle che naturalmente sono presenti nel Golfo di Napoli: costracei, meduse, calamari, spigole,dentici,triglie, cernie e poi c’è il calamaro, considerato il re dell’acquario. Attualmente l’acquario di Napoli è anche un punto di educazione ambientale e di soccorso per gli abitanti del mare feriti come spesso capita con le testuggini.