Ostia – La scorsa settimana contro l’auto di un giovane agente di polizia in servizio al commissariato di Ostia alcuni ragazzi, uno dei quali è stato in seguito identificato e denunciato, hanno lanciato una bottiglia molotov. Poco prima il poliziotto, che in quel momento era libero dal servizio e si trovava con la fidanzata presso un noto pub di piazza Sagona, al Lido di levante, era stato fatto oggetto di una serie di ‘occhiate’ piuttosto insistenti e sfacciate. Dopo essersi alzato dal tavolino presso il quale era seduto si era rivolto ai giovani che avevano avuto un atteggiamento provocatorio. Ma l’agente era tornato al proprio tavolo, ritenendo l’argomento chiuso. In realtà la coppia era stata seguita fino a quando all’altezza di piazza Sirio era stata lanciata la bottiglia incendiaria, che aveva provocato danni nella parte posteriore del veicolo. A quel punto l’operatore aveva denunciato l’attentato di cui era rimasto vittima alla stazione di via Genoese Zerbi. L’accaduto ha provocato lo sdegno dei colleghi e in particolare di Francesco Paolo Russo, presidente di A.C.A.H., All cops are heroes, che ad Ostiatv ha rilasciato l’intervista che di seguito pubblichiamo:

 

Presidente Russo, qual è il suo stato d'animo dopo l’episodio di cui è rimasto vittima il suo collega?

Non credo che si possa raccontare  lo stato d’animo di una persona che dedica tutta la sua vita a far conoscere all’opinione pubblica il lavoro delle forze dell’ordine, il sacrificio personale e familiare che si mette in campo, gli scarsi mezzi che si hanno a disposizione per mantenere la sicurezza e lo spirito di abnegazione che permette di mantenerla. E a questo proposito potrei andare avanti all’infinito ma per motivi di spazio mi fermo qui, anche perché quello che è accaduto ad Ostia si lega ad altre decine di malvessazioni che abbiamo subito solo negli ultimi giorni. Ricordo per esempio l’assalto alla caserma dei carabinieri di Taranto dove 50 ignobili “cittadini” hanno cercato di liberare dei loro meritevoli “concittadini” da poco arrestati: un  atto che si commenta da solo.

 

Qual è la posizione di Acah a questo riguardo?

La posizione dell’Associazione Acah è chiara e netta, senza se e senza ma, perché questa è l’occasione che avranno gli organi dello Stato per far capire che sono vicini alle forze dell’ordine ed al loro operato, quindi chiediamo la certezza della pena, lo stop ai tagli lineari alle forze dell'ordine, l’implementato di mezzi e uomini e soprattutto di riprendere ad insegnare l'educazione civica nelle scuole in quanto le istituzioni dovrebbero preparare i nostri giovani alla vita vera. In una società evoluta un appartenente alle forze dell'ordine non viene deriso e malmenato o addirittura oltraggiato e vilipeso, ma viene rispettato non solo per il ruolo che ricopre, ma per come lo ricopre.  Vergognoso inoltre che per il misero stipendio che percepisce debba subire ogni onta. Per questa ragione non accetteremo misure cautelari verso i “ragazzotti” autori dell’attentato con la molotov che non siano quelle del massimo della pena. Non accetteremo che un uomo, un padre, un figlio possa essere insultato e fatto oggetto di lancio di una bomba incendiaria.


E’ stato espresso sostegno da parte delle istituzioni in merito all’accaduto?

No, nessuno ha espresso solidarietà. Possibile che nessuno, ripeto nessuno, abbia preso una posizione? Faccio una provocazione: e se quella bottiglia fosse stata lanciata verso una auto blu? Cosa sarebbe successo? Lo sa invece che cosa so? So che a riportare l’episodio è stato Ostiatv e un quotidiano nazionale. E gli altri? Dove sono i mezzi di comunicazione che tanto si commuovono per il ferimento ad una zampetta di una formichina, dove sono? Ai posteri l’ardua sentenza.


Sui social network e in particolare nelle pagine dell’associazione monta lo scontento dei suoi colleghi: ce ne può parlare?

Più che parlare vi autorizzo a stralciare qualche commento, anche dei più piccati, chiaramente citando solo il nome del gruppo e lasciando nell’anonimato il “commentatore”! I colleghi sono davvero esasperati.

 
Cosa si può fare per risolvere il problema delle aggressioni? Ha delle proposte?

Quotidianamente Acah ha come mission informare l'opinione pubblica che la vita delle donne e degli uomini in divisa non è quella che si è voluta far trasparire dal film A.C.A.B. (all cops are bastard, ndr), bensì quella di nonne e nonni, madri e padri, figlie e figli che intendono la vita nella sua accezione principale, ovvero, come "prezioso dono". Professionisti nella vita e professionisti nel lavoro, non mercenari improvvisati o picchiatori incalliti, persone che fanno del proprio lavoro uno stile di vita, un lavoro se vogliamo, anche per vivere, a volte a scapito dei propri cari e dei propri interessi, ma sempre con spirito di abnegazione e sacrificio per rendere questo mondo un posto sicuro. Per citare un qualcosa a me molto caro: ‘Un poliziotto, come tutti gli uomini, è un impasto di santo e di peccatore tra tutti è il più necessario e il meno desiderato. Una creatura senza nome che chiamiamo "signore" quando ci è davanti e "bastardo" appena ci volta le spalle’. Deve essere un diplomatico, capace di distinguere tra le persone e dare a ciascuno l'impressione di essere il vincitore. Se è cortese è un adulatore, se non lo è, è un maleducato. Se è elegante è vanitoso, se è trasandato è zotico. Deve prendere in un secondo decisioni che ad un avvocato richiederebbero un mese. Se si affretta è negligente; se va con i piedi di piombo è pigro. Il poliziotto deve essere il primo ad arrivare sul posto di un incidente e deve sapere emettere sentenze infallibili. Deve essere capace di ridare il respiro che si è fermato, di arrestare emorragie, di sanare una ferita oppure aspettarsi di essere citato in giudizio. Deve conoscere tutti i tipi di arma, sapere sparare in corsa, colpire dove non fa male, essere in grado di neutralizzare due uomini grossi il doppio di lui e con la metà dei suoi anni, il tutto senza danneggiare l'uniforme, berretto, fondina e guanti. Se siete voi a colpirlo per primo, è un vigliacco; se è lui a farlo è un violento. Da un capello deve riuscire a ricostruire il delitto, l'arma con cui è stato compiuto il crimine e dove si nasconde il reo. Se cattura un criminale è fortunato, se non ci riesce è un incapace. Se viene promosso ha degli appoggi, altrimenti è uno che non vale niente. Ma la prima fondamentale proposta che torno a rilanciare è quella della certezza della pena, mentre per prevenire basterebbe reintrodurre un vero studio dell’Educazione civica nelle scuole, a casa, negli oratori ed ovunque si incontrino i nostri ragazzi. Noi lo facciamo come Acah in molte scuole e dove troviamo utenza ma sempre gratuitamente e senza fondi, a volte pagando location e materiale di tasca nostra.


Ha notizie del suo collega e della sua fidanzata vittime di quest'aggressione?

A questa domanda preferirei non rispondere rispettando il momento che sta vivendo una giovane coppia e soprattutto essendoci delle indagini in corso.