Ostia – “Basta falsità sulla spiaggia libera Spqr. La sceneggiata messa in atto questa mattina da Casa Pound Litorale Romano sulla spiaggia libera del Comune di Roma assegnata con regolare bando a un'A.T.I. composta da U.I.S.P. di Roma, Libera e le Grand Coureur, si inserisce nella lunga scia di menzogne e attacchi strumentali che da oltre un anno vengono rivolti da ambienti opachi e ambigui nei confronti di questa esperienza di gestione trasparente e partecipata di un arenile pubblico”, dichiara in una nota Uisp e Libera.


“Un'esperienza partita proprio dal ripristino delle minime condizioni di fruibilità di una spiaggia rilevata in condizioni di grave illegalità: alloggi abusivi dentro locali del Comune, ristorante-pizzeria non autorizzato, acqua pubblica negata, 11 (undici) campi abusivi di beach tennis e volley, ed uno stato dei luoghi, a cominciare dai bagni pubblici, al limite della praticabilità, solo per citare alcune delle criticità riscontrate e segnalate alle autorità competenti. Un elenco che potrebbe continuare, proprio a cominciare da quel cancello, allora sempre chiuso e oggi non più esistente (perché la spiaggia è libera e l'accesso deve essere tale tutto l'anno), collocato ai tempi dell'Amanusa proprio in corrispondenza dell'apertura, oggi chiusa con transenne dai militanti di Casa Pound”, si legge nella nota.


“Il chiosco, poi, oggetto delle dichiarazioni alla stampa, è presente su quella spiaggia dal 2009 e come tale viene riportato nella planimetria allegata al bando del 2014. L'ATI assegnataria, malgrado ciò, chiede ulteriori chiarimenti per iscritto agli uffici municipali nel gennaio 2015 e a marzo dello stesso anno riceve comunicazione scritta, sempre dalla Direzione del Municipio, che lo stesso è da ritenersi parte della dotazione della spiaggia, mentre sono da abbattere gli 11 campi da beach volley/tennis abusivi. Che ora ci venga richiesto di abbattere una struttura che il Comune di Roma dichiara ufficialmente e in più occasioni essere propria, ci appare una pretesa eccessiva, anche da parte di chi in questi anni si è sempre distinto per miopie e silenzi”, continua.


“Per quanto invece attiene alle presunte concessioni che Libera gestirebbe in ognidove, siamo di fronte, come sempre dimostrato in maniera dettagliata e inequivocabile, a un'ulteriore falsità, che punta esclusivamente a gettare fango su chi da anni promuove e testimonia la cultura della legalità e dell'antimafia: Libera non gestisce e non gestirà il Village confiscato in primo grado al clan Fasciani e assegnato a Unindustria”.


“Farlo poi il 21 marzo, in coincidenza con la Giornata nazionale della memoria e dell'Impegno per le vittime innocenti della criminalità organizzata, mentre i volontari di Libera sono insieme ai familiari delle vittime di mafia, e con migliaia di persone a ricordarli, suona molto triste. La storia di Libera e U.I.S.P, che di Libera è tra le associazioni fondatrici, sono storie di trasparenza, autonomia e partecipazione, di impegno e corresponsabilità per costruire giustizia, e non accettiamo che il nostro lavoro venga mistificato da chi, su un territorio come quello di Ostia, da anni procede a braccetto con chi nega i più elementari principi di legalità e onestà”, conclude la nota di Libera e Uisp.