Ostia –  In merito alle dichiarazioni di questa mattina del presidente del municipio XIII, Giacomo Vizzani, che afferma che “i toni esasperati sono sempre segnali di inciviltà”, questa la replica dell’ex consigliere Pdl Stefano Salvemme, confluito ieri al Gruppo misto.

 

 

“Concordo con il presidente Vizzani sul mantenere i  toni su un livello di civiltà e democratico confronto politico”, afferma.  

 

“Il secondo punto è proprio quello che è mancato nel  consiglio municipale di ieri dove la “democrazia” delle braccia alzate e dei consiglieri di opposizione  “convinti” ad allontanarsi è evidentemente alla base del credo e dell’azione politica dimostrata ieri in aula Massimo Di Somma”, prosegue.

 

 

“I cittadini presenti hanno protestato perché durante la discussione tra i banchi della maggioranza sedevano 4 o 5 consiglieri, ed hanno sottolineato l’assenza del presidente Vizzani.  Ma al momento del voto, i consiglieri di maggioranza sono stati richiamati tutti per votare. Alcuni di opposizione usciti dall’aula”.

 

“Se nelle tre ore di consiglio municipale ci fosse stata la partecipazione dei consiglieri presenti al momento del voto (quasi la totalità 24 su 25  – Colloca fuori Roma), con i cittadini in rappresentanza di tante associazioni, categorie e comitati di quartiere, e con un dibattito sui contenuti del documento e non sul “sesso degli angeli” sarebbe stato un momento di confronto molto alto dove ci starebbe anche la bocciatura di un documento proposto. Lì la democrazia e la partecipazione avrebbero  comunque trionfato”.

 

 

“Tutto ciò non è accaduto. Durante la mattinata hanno partecipato al dibattito in modo alternato  una media di 12/14 consiglieri tra maggioranza ed opposizione,  il presidente mai presente. I cittadini inchiodati alle sedie anche durante le sospensioni per i confronti interni  dei gruppi politici ed al momento del voto si sono trovati di fronte quell’atteggiamento offensivo e di chiusura totale, non su un documento più volte definito  condivisibile (linee guida della mobilità del XIII municipio – specifico!  Non legata al waterfront) con una maggioranza fino a quel momento disinteressata. Inoltre con  la presenza di consiglieri mai visti in mattinata ed il Presidente (di tutti si usa dire) entrato per bocciare il documento”, spiega Stefano Salvemme.

 

 “Questo ha fatto infuriare i cittadini che da luglio stanno dando il loro contributo alla costruzione di un percorso partecipato su un tema così importante e “definitivo” per il nostro territorio”.

 

 

“Ora si pone il problema della richiesta di parere sullo schema  di deliberazione sul waterfront  votato dalla giunta capitolina la scorsa settimana.  A questo punto sarà questo consiglio municipale  che in trenta giorni sarà chiamato a fornire un’espressione di parere. I cittadini sono partiti quasi un anno fa. Ci sarà umiltà da parte di questi consiglieri a condividere insieme un percorso con loro o proseguirà  questo modo ottuso di fare politica su un argomento così  invasivo per il nostro Municipio?”, conclude il consigliere.