Ostia, sigilli allo skate park ‘The Spot’ per abusivismo edilizio
Ostia - Sigilli allo skate park ‘The Spot’ di Nuova Ostia per abusivismo edilizio: il centro, esteso su circa 3mila metri quadrati, sarebbe infatti soggetto a vincolo paesistico. Ad effettuare il blitz presso la struttura sportiva di via Domenico Baffigo sono stati questa mattina i carabinieri della compagnia di Ostia. A quanto sembra, non vi sarebbero tutti i permessi e oltre tutto proprio su quel terreno dovrebbe essere costruita la parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli, provvisoriamente ospitata in alcuni negozi ‘adattati’ sempre in via Domenico Baffigo. In attesa del dissequestro, l’area è stata affidata a monsignor Liberio Andreatta, responsabile dell’Ufficio Nuove chiese. Contestata, sembra, anche la somministrazione di bevande: al centro sportivo vi sono infatti anche un bar ed un ristorante, gestiti dall’associazione nata nel 2002 e presieduta da William Zanchelli, presente al sequestro. Al momento sarebbe l'unico denunciato.
L’operazione rientrerebbe nella maxi indagine avviata lo scorso mese di luglio: ad oggi risultano indagate per corruzione e abuso d’ufficio 9 persone tra dipendenti dell’ufficio tecnico del municipio X e del comune di Roma.
Il sequestro del The Spot, però, parte da lontano. L’area su cui sorge nel 2003 era di proprietà dell’Ater e quindi del Comune di Roma, che in quell’anno lo diede in convenzione alla società sportiva che gestisce il centro di William Zanchelli. Un progetto nato per dare ai giovani di Nuova Ostia un luogo di aggregazione e per toglierli dalla strada. Ma incredibilmente senza autorizzazioni. Lo skate park rappresenta un importante punto di aggregazione per i giovani di Nuova Ostia che vi possono praticare lo skate-board, ma anche altri cosiddetti street sport come il parkour e il Bmx, la break-dance, il basket, stage per apprendere a diventare writer, l’hip-hop. Il centro, il più famoso in Italia, gestito da William Zanchelli, ex campione di skate board ed ex candidato alle ultime regionali con la Lista Zingaretti, è un importante punto di riferimento nel quartiere e nella città di Ostia ed ospita anche i campionati mondiali ed europei di queste discipline nate nelle strade delle periferie delle grandi metropoli. Un paio di anni fa vi si recò in visita l’allora ministro della gioventù Giorgia Meloni e anche l’ex assessore capitolino Davide Bordoni ha spesso presieduto agli eventi che vi si sono svolti. E poi il sindaco Walter Veltroni e tanti altri politici di spicco. Tra i campioni che vi si sono esibili anche la star mondiale Tony Hack.
Il blitz di questa mattina dei militari agli ordini del tenente Federico Lombardi rientrerebbe nell’inchiesta avviata oltre un anno fa: nel mirino è finito l’ufficio tecnico di lungomare Paolo Toscanelli che gestisce permessi e concessioni in materia di demanio marittimo ma anche di parcheggi. Le indagini disposte dal pm Mario Palazzi. La mattina del 16 luglio scorso i carabinieri e i militari della capitaneria di porto in una operazione congiunta sequestrarono faldoni e documenti su disposizione della Procura di Roma sugli appalti e sulla gestione delle concessioni demaniali. Spetterà adesso al magistrato competente accertare eventuali irregolarità. A finire nel registro degli indagati l’ingegner Aldo Papalini, dirigente dell’ufficio tecnico di Ostia, rimosso dall’incarico dal sindaco di Roma Ignazio Marino che dispose a sua volta un’inchiesta interna. Dopo l’irruzione all’ufficio di lungomare Paolo Toscanelli una settimana più tardi, il 23 luglio, secondo blitz degli uomini dell’Arma allo ‘Sporting club Infernetto’, il centro sportivo di proprietà del comune di Roma situato tra via Varna e via Romallo, all’Infernetto. Risultò anche in questa occasione indagato per abusi edilizi e concessioni sospette Aldo Papalini e il presidente dell’associazione dilettantistica sportiva che gestisce l’impianto, Enrico Marino. La struttura, estesa su una superficie di circa 8mila metri quadri, fu in parte sequestrata: sigilli al ristorante, alla piscina, già chiusa per un precedente provvedimento, e a uno spazio giochi. Lo ‘Sporting club Infernetto’ fu costruito con le opere a scomputo dalla società Verona e affidato al ‘Centro studi Arche’.
Non sono mancate le reazioni alla notizia del sequestro dello skate park. “’The Spot’ era un’oasi nel deserto. Un fondamentale punto di socializzazione in un quartiere che non ha e non offre alcun punto d’incontro per i giovani di Nuova Ostia insieme alla scuola popolare Handala di piazza Gasparri”, ha dichiarato a Ostiatv Giovanni Zannola, presidente della commissione sport del municipio X. “E’ un centro che ha una doppia, importante valenza: oltre ad essere infatti un luogo di aggregazione era anche un punto di eccellenza a livello europeo e mondiale per gli ‘sport di strada’, dallo skate board al parkour al bmx. Mi sembra assurdo”, prosegue Giovanni Zannola, “chiuderlo senza alcun preavviso. William è comprensibilmente giù. a quel che apprendo su quel terreno dovrebbero costruire una chiesa… Penso tuttavia che occorra difendere questa realtà: è un’esperienza che va assolutamente tutelata. Mi sembra giusto chiarire le motivazioni che hanno portato a questa inattesa chiusura e se ci sono illeciti sanarli per far riaprire ‘The Spot’”, conclude. Stefano Di Tomassi, maestro dell'Associazione pedagogisti: "Credo che sia necessario che i politici si attivino da subito per trovare uno spazio pubblico che accolga The Spot o che, in alternativa, le scuole facciano a gara per 'adottarlo': è infatti innegabile il suo valore educativo e gli importanti progetti educativi che ha fin qui prodotto. Potrebbe essere spostato nella vicina scuola Amendola-Guttuso, nel piazzale sempre oggetto di vandalismi e razzie. Penso che ha partecipato al progetto Versus e che a livello sportivo rappresenta un'eccellenza per il nostro territorio".
Il presidente Zannola informa che lunedì 26 agosto, giorno della ripresa dei lavori, si riunirà la commissione sport con all'ordine del giorno la questione dello skate park. Sarà prodotto un ordine del giorno da sottoporre al consiglio municipale nel quale si chiederà al presidente e alla giunta di adoperarsi per chiedere che, fino a quando la chiesa non sarà realizzata, si conceda ai 20mila iscritti al centro di poterlo utilizzare. Si chiederà inoltre di sanare eventuali illeciti e nel frattempo si cercherà un'area alternativa dove spostare 'The Spot'.
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