Gli schiamazzi e le urla (anche notturne) dei ragazzi che giocano a calcio e dei tifosi sembrano averla sempre infastidita, per non parlare del pericolo malattie, esantematiche e non, di cui i bambini sono notoriamente portatori.


Così una signora residente in una villetta di Saline, a pochi passi da un campo sportivo (l'unico) che accoglie tutti i giovani atleti del quartiere, gli allievi provinciali dell'Associazione Sportiva Saline e una squadra di categoria, ha deciso di dare battaglia ai piccoli sportivi, impegnandosi per ottenere la chiusura del campetto. E dopo anni di proteste è riuscita ad ottenere un'ingiunzione formale da parte del Tribunale di Ostia, che richiede la sospensione delle attività sportive entro il 28 Dicembre.

 

"In realtà" spiega Nuccio Di Staso, portavoce del CdQ Saline, "non si tratta di una vera e propria ingiunzione, ma solo di un avviso che si avvale dell'art. 700 del codice penale. Quando scatta una denuncia infatti, nell'attesa di giudizio definitivo l'articolo blocca qualunque tipo di attività. Ma noi non abbiamo intenzione di mollare".

 

Il campo sportivo sotto accusa infatti è l'unico centro di aggregazione sociale e sportiva giovanile presente sul territorio, e oltre alla squadra di calcio vanta anche una pista di atletica e una di pattinaggio. "Chiuderlo sarebbe un delitto, i bambini non avrebbero più un posto dove andare a giocare" spiega Di Staso. I bambini e i ragazzi dell'associazione sportiva si sono rivolti al CdQ Saline quando hanno saputo della paventata chiusura del campo, e hanno chiesto al Comitato di aiutarli a impedirla. "Quando sono venuti a trovarci erano preoccupati, alcuni si sono messi a piangere" racconta Nuccio.

Il campo è costruito su un terreno privato, di proprietà del presidente dell'Associazione Sportiva Saline, Benedetto Zaccaria. "Un costruttore molto attento" lo descrive Nuccio Di Staso, "i bambini ci hanno confidato che è un po' come un padre per loro". Un affetto che è ben giustificato dal fatto che il presidente Zaccaria è l'unico a offrire ai bambini e ai ragazzi del quartiere una possibilità di svago.

 

"Noi del CdQ Ostia Antica - Saline abbiamo deciso di perorare la loro causa" dichiara il portavoce. "Questa mattina siamo andati in Municipio XIII, dove abbiamo chiesto e ottenuto di essere ricevuti. I consiglieri hanno dibattuto a lungo la questione, ma non c'è ancora un accordo su come procedere. D'altronde, il Municipio non può fare granché" spiega, "dato che si tratta di una diatriba tra privati. Ma quello che ci aspettiamo da loro è un sostegno sociale, non legale".

Alcuni politici del PD e dell'UDC, tra cui il neo-centrista Alessandro Paltoni e Giulio Notturni di Cambiare Davvero, hanno offerto il loro appoggio al Comitato. "Discuteranno la questione in una seduta straordinaria di Consiglio, e interverranno al mini-torneo che stiamo organizzando per il 28/29 Dicembre, proprio nei giorni in cui il campo dovrebbe essere chiuso, per lanciare una provocazione e dare un segnale forte alle istituzioni e alle autorità giudiziarie" afferma il portavoce del CdQ Saline.

 

Tutti i ragazzi del centro sportivo si augurano di vincere questa partita. Magari potrebbero trovare un accordo con la signora che li ha "denunciati", prometterle di essere buoni e di fare meno rumore. Anche se è difficile immaginare che da un campetto di periferia, con gli allenamenti fissati dalle 3 alle 6 del pomeriggio, sporadiche partite serali e ancor più sporadici tifosi, possano arrivare, dall'altra parte della strada, chissà quali urla.

"Anche il quartiere Flaminio è a 500 mt dallo stadio" ironizza Nuccio.

Ma lì nessuno si è mai lamentato. Almeno sembra.