Infernetto – Se le sono suonate, prendendosi anche a bastonate, i ‘nuovi’ ragazzi trasferiti da Tor Sapienza al centro di accoglienza dell’Infernetto con quelli già ospitati all’interno della struttura di via Salorno. Il bilancio della rissa, scoppiata questa mattina poco prima di mezzogiorno, è di quattro diciassettenni egiziani feriti, in seguito medicati all’ospedale Grassi di Ostia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, le volanti della polizia e la Digos per riportare l’ordine. Ma la situazione resta ‘esplosiva’, con evidenti tensioni non soltanto all’interno del centro gestito dalla Domus caritatis, ma anche nel quartiere, dove i residenti hanno accolto con contrarietà l’arrivo di altri minori. Nella struttura di via Salorno vi sono infatti già diciotto minorenni, profughi dai paesi d’origine devastati dalla guerra. A questi si sono aggiunti, con una decisione del Campidoglio che ha provocato il ‘malumore’ del presidente del municipio X, Andrea Tassone, e dell’assessore municipale al welfare e salute, Emanuela Droghei, che hanno dichiarato di non esserne stati informati, altri ventiquattro ragazzi, per lo più di nazionalità egiziana. Questa mattina, dunque, i nuovi arrivati sarebbero venuti alle mani con i coetanei già residenti nella sede adiacente il Centro Alzheimer ‘Le betulle’. Difficile stabilire le ragioni alla base della lite, le effettive ‘responsabilitàì.



Sta di fatto che dodici dei ragazzi trasferiti da Tor Sapienza all’Infernetto, proprio ieri mattina hanno tentato di rientrare al centro di accoglienza ‘Il sollievo’ di via Morandi che sentono come ‘casa propria’ nonostante i residenti di quel quartiere abbiano manifestato e, di fatto, voluto che se ne fossero andati. Alla fine sono stati ricondotti a via Salorno, all'altro capo della città. E adesso all’Infernetto rischia di ripetersi quel che è già successo a Tor Sapienza, con i residenti pronti a manifestare il proprio dissenso. “Perché aggiungere disagio sociale a disagio sociale?”, si chiede Giosuè Mirizio, un residente, nonché presidente del comitato ‘Infernetto sicuro’. Mirizio non ha perso tempo inviando una lettera aperta al sindaco Marino nella quale, tra l’altro, scrive: “Spostare da un quartiere degradato come Tor Sapienza ad un quartiere ancora più degradato come l’Infernetto non serve certo a risolvere i problemi di carattere sociale”. E rinnova l’invito al primo cittadino di “venire a conoscere un quartiere dove vivono 40mila persone e dove furti e rapine sono all’ordine del giorno”. L’esponente del direttivo è anche tornato a chiedere alle istituzioni un presidio delle forze dell’ordine. Domattina dovrebbe aver luogo una manifestazione pacifica per chiedere maggiore sicurezza e controlli nel quartiere per evitare quello che già è accaduto a Tor Sapienza. Alta l’attenzione da parte dei carabinieri.