Roma, 11 novembre - Proseguono al Lido, le celebrazioni del 35° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini. Oltre alla mostra allestita nel chiostro del Palazzo del Governatorato che si concluderà il 30 novembre, anche oggi, dalle 18.30 alle 24, piazza Anco Marzio farà da scenario ad una singolare iniziativa di videoproiezione architetturale, utilizzando come schermo la parte superiore della facciata di un palazzo dell’isola pedonale lidense. Solo una decina di minuti per raccontare la vita, la storia, l’opera dello scrittore bolognese ucciso ad Ostia il 2 novembre del 1975. Un filmato, riproposto più volte, e diviso in 8 sezioni: i natali e l’infanzia con riferimento alle radici culturali e rurali, alla madre e al femminile, all’amore, alla coscienza e alla natura contadina di Casarsa, come riferimento personale culturale. Si potrà ascoltare un vagito lontano, i cani nella notte, il canto del gallo, gli elementi di Casarsa, dal campanile della chiesa ad un aratro che passa. Una seconda sezione è dedicata all’adolescenza, gioventù e conflitti di Pasolini. Al padre e al maschile, al conflitto viscerale con l’autorità. All’origine dell’antagonismo tragico, dell’istinto di ribellione, della avversione verso ogni forma di convenzione repressiva e autoritaria. La dittatura, la guerra, la fuga dalle armi. Un’altra sezione
è dedicata al successo e alla fama letteraria, con il primo romanzo Ragazzi di vita (1955) e la borgata come coagulo di verità e contraddizione, perdizione e redenzione. Gli amici di Borgata (Sergio Citti). Nuove amicizie con intellettuali e artisti (Moravia, Morante, Laura Betti). Raccolte di poesie Le ceneri di Gramsci (1957) e La religione del mio tempo (1961), un nuovo romanzo, Una vita violenta (1959). C’è poi la sezione dedicata alla letteratura al cinema con Accattone e Mamma Roma e Uccellacci uccellini e il Manifesto per il nuovo teatro, Pilade, Affabulazione, Calderòn. Spazio anche al narratore, poeta, linguista, saggista e polemista. Pasolini Corsaro con il clamoroso intervento poetico Il Pci ai giovani!! (1968) e La lunga strada di sabbia per raccontare Ostia. E poi c’è spazio per il Pasolini eretico, solitario, controcorrente. Capro espiatorio e agnello sacrificale. Uomo contro (contro il mondo
borghese, il capitalismo e il neocapitalismo, la società di massa e il consumismo, il villaggio globale, la televisione, l’omologazione, la rivoluzione antropologica, il Palazzo, contro il Sessantotto, l’aborto, il divorzio, contro lo stalinismo e l’invasione dell’Ungheria…).
Il percorso visivo a piazza Anco Marzio trasforma la facciata di un edificio in contenitore di sabbia, macro di sabbia di dune spazzate dal vento. Una invisibile macchina da scrivere batte sulla sabbia il testo (originale dattiloscritto) con il racconto di Ostia tratto da La Lunga Strada di Sabbia. Il palazzo si vuota della sabbia come una clessidra trasparente mentre appare un mare in tempesta. Si vede una nave, carretta dei mari con una lunga nera bandiera, navigare contro corrente. Il mare diviene un fiume-flusso di parole il cui movimento congela sulla citazione da Il Pci ai giovani!!. Sullo sfondo immagini degli anni della contestazione, Valle Giulia, le
battaglie per il divorzio e l'aborto.