Nel corso della giornata, dedicata alla solidarietà, alla legalità e all'integrazione, si sono svolti numerosi eventi culturali e sociali tra cui la presentazione di libri e mostre artistiche. All’iniziativa, patrocinata dalla Regione Lazio e da Roma Capitale, hanno partecipato il direttore dell’Agenzia Nazionale, il prefetto Bruno Corda e i rappresentati delle Autorità locali

Ostia - La Fanfara della Polizia di Stato, diretta dal Maestro Massimiliano Profili, sabato 16 settembre si è esibita presso lo stabilimento balneare Village a Ostia, alla presenza del direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il prefetto Bruno Corda, insieme a numerosi rappresentati delle Autorità locali.

La Fanfara della Polizia composta da 50 musicisti ha suonato 9 brani che hanno spaziato dai grandi classici del passato fino alla musica moderna e contemporanea, per poi concludere e salutare autorità e cittadini con l'emozione dell'Inno di Mameli.

Una giornata di solidarietà e legalità al Village di Ostia, con musica e cultura, con mostre artistiche, esposizione di lavori realizzati da bambini e adulti della Cooperativa Futura, con un “angolo dello sport” dedicato alla promozione del rapporto disabilità e sport. Presente sabato anche il presidente del comitato provinciale dell'Asc, associazione cultura e sport, Emiliano Frangini, che ha coinvolto anche le associazioni athletic center e fusion academy. All’evento anche l’associazione culturale ONLUS D’Antoni che ha presentato il libro della poetessa Gelsomina Massarelli.

L'iniziativa, patrocinata dalla Regione Lazio e da Roma Capitale è stata organizzata dall'agenzia nazionale nello stabilimento di proprietà della società Malibu Beach S.r.l., definitivamente confiscata alla criminalità organizzata e gestita dall’ Agenzia Nazionale, amministrata attualmente dalla dottoressa Giovanna Palermo Di Meo, coadiutore dell'agenzia nazionale.

Dunque un momento di cultura, solidarietà e integrazione ha visto ancora una volta come palcoscenico un bene confiscato fruibile dalla collettività grazie al lavoro congiunto delle istituzioni.