Acilia, alla Biblioteca Onofri presentazione de ‘Zia lo sai che sei un po' strana?!’
IL LIBRO - "Zia, lo sai che sei un po' strana?!" è il racconto biografico ironico e graffiante di una donna con la tetraparesi spastica, Patrizia Ciccani. L'autrice raccontando se stessa e le contraddizioni del mondo in cui abita, mette a nudo con gusto, dolcezza e severità l'attitudine dei "normodotati" nei confronti delle persone con disabilità. A partire dalle prime esperienze scolastiche e la scoperta individuale di essere considerata diversa, il quotidiano incontro con "l'altro" genera un'avventura continua di riconoscimento della propria individualità.
E' una storia di gioia di vivere e di interesse per il mondo e per gli esseri umani con la loro bellezza e la loro imperfezione, tra strani incontri e situazioni paradossali, talvolta surreali, che a volte ci faranno ridere di gusto, altre volte ci lasceranno sulle labbra un sorriso amaro. Un libro che mette a nudo ipocrisie e incomprensioni offrendoci una lettura della realtà che ribalta i paradigmi culturali della società in tema di diversità, disabilità e diritti. Accompagnati in questo racconto, saremo messi alla prova e scopriremo che anche concetti come la normalità o la tolleranza sono categorie che se mal concepite, possono perfino distoglierci dall'umanità.
L’IRONIA - Il libro di Patrizia Ciccani insegna che il compito di ognuno non è cercare l’inesistente normalità, ma essere al meglio di come possiamo essere e non tanto come vorremmo essere. Ma questo è lavoro di ognuno. L’autrice aggiunge l’ingrediente che dà il sapore al suo romanzo di vita, come un attore recita la sua parte: prendersi gioco della disabilità con un pizzico di ironia e sano umorismo. Un’ esperienza che darà la possibilità di vedere la disabilità da un nuovo punto di vista.
IL CONVEGNO - ‘Educare all'amore e al dono’ - Amore e dono nel rapporto educativo è il convegno in programma oggi, venerdì 15 aprile, alle ore 17.30, presso la sala parrocchiale San Corbiniano in via E. W. Ferrari 201 all’Infernetto. La misura dell’amore è amare senza misura diceva sant’Agostino.
L’AMORE - Se la natura umana trova la sua felicità piena nell’esperienza dell’Amore come donazione di sé all’Altro, come “promozione” del bene altrui, ne risulta che è di fondamentale importanza l’educazione all’amore e al dono, in tutte le sue sfaccettature sin da bambini. E’ evidente come il mondo sia ormai divenuto una sorta di villaggio globale che ci richiede di uscire da una visione di uomo chiuso in sé, per orientarsi verso un percorso fatto di interesse reciproco, cooperazione, aiuto solidale, dono.L’attenzione all’altro è una potenzialità che i bambini e i ragazzi già possiedono: bisogna solamente offrire loro la possibilità di manifestarla, sviluppando la loro capacità di amare. In quest’ottica si attua una vera rivoluzione interiore, che porta a considerare la reciprocità come un nuovo orizzonte entro cui esprimere il senso vero di tutta la dimensione esistenziale.
Questo tipo di educazione richiede, ovviamente, dei “luoghi credibili”: la famiglia, prima e fondamentale scuola di socialità in quanto comunità d’amore che trova nel dono di sé la legge che la guida e la fa crescere...e poi c’è la scuola, per arrivare fino ai confini del mondo...Una cultura della vita, non solo immette nei giovani fiducia, ma dona loro il valore del rispetto della persona umana. Solo da chi sia aperto al riconoscimento dell’altro, nella sua diversità e nella sua ricchezza, possono scaturire sentimenti e comportamenti adeguati a “ri-generare l’uomo”. Imparare a pensare con il cuore ti costringe ad agire con amore....
SAPER DIRE ‘NO’ – Sabato 9 aprile si è tenuto un incontro nel teatro della parrocchia dei Santi Cirillo e Metodio in via dell'Osteria di Dragoncello 12, a Dragoncello Nel parlare di “...insegnare l’educazione” ai propri figli viene spesso in mente una modalità pedagogica ormai superata, dove l’autorità dell’adulto veniva utilizzata per indirizzare il proprio figlio nella direzione desiderata. Veniva completamente trascurato il mondo emotivo del bambino e le peculiarità tipiche in quanto individuo a sé stante, portatore di diritti, con un bagaglio personale di predisposizioni ed attitudini da sviluppare. In contrapposizione all’autoritarismo, ha preso piede un “lasciar fare...”, un dare libertà al bambino, senza confini, nella convinzione di aiutarlo ad esprimere interamente il proprio potenziale innato.
In questa direzione, viene trascurata l’importanza dei limiti, il significato vero di libertà quale possibilità di scelta tra alternative, che presuppone di per sé una rinuncia a qualcosa “Puoi fare questo e quello: che cosa scegli?”, ben diverso dal “Puoi fare tutto quello che vuoi” che non contempla quindi una scelta. Fissare dei limiti, stabilire delle regole sin da piccoli serve a definire dei confini e ad allenarli alla vita ed affrontare difficoltà e problemi..coltivando e nutrendo così la loro resilienza Questo è un principio che vale con i bambini di tutte le età, anche con i più piccoli. Tutte le volte che sei accondiscendente con una richiesta, privi tuo figlio della possibilità di attivare le sue risorse per trovare una soluzione in piena autonomia.
Dire sempre di sì abitua il bambino a vedere soddisfatte tutte le sue richieste,rendendolo incapace di tollerare quelle frustrazioni che in evitabilmente incontrerà nel suo cammino, soprattutto nei contesti esterni, come ad esempio la scuola. Diverso è invece il senso delle regole quando si ha a che fare con gli adolescenti. Il loro compito a questa età è quello di sfidare la vostra capacità di contenerli, per cui se alle loro trasgressioni rispondete eliminando le regole, loro percepiranno che vi siete arresi e che non siete abbastanza forti da tollerare le loro sfide. Quando gli adolescenti sanno fin dove possono spingersi e sono consapevoli di essere controllati in misura ragionevole dai genitori, è meno probabile che il loro comportamento sia fonte di preoccupazioni. Le iniziative sono state organizzate dalla Happy Time Infernetto onlus.
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