Acilia – “Qualche settimana fa eravamo venuti a visionare personalmente la situazione della raccolta rifiuti nel quartiere di San Giorgio d’Acilia, che già in quel momento si presentava critica. Dopo il terremoto all’interno dell’apparato dirigenziale AMA, possiamo dire che lo scenario è totalmente peggiorato. I cittadini segnalano come i rifiuti ormai fuoriescano a “cascata” dai cassonetti e vanno a invadere marciapiedi o strade, portando notevoli disagi a tutta la cittadinanza locale. Anche le vie più trafficate di questa zona – nei pressi della Parrocchia di San Giorgio Martire e della stazione dei carabinieri – sono invase da buste della spazzatura e altri tipi di sporcizia: all’inciviltà di qualcuno si stanno aggiungendo lacune gestionali che fanno riferimento alla municipalizzata e al Comune di Roma”, dichiara in una nota il movimento Ares.


“Il caldo torrido di questi giorni ha portato un “carico da 12” al problema, visto che le alte temperature stanno favorendo l’espandersi di cattivi odori provenienti dai secchioni e che arrivano nelle case dei residenti: le condizioni termiche – in questo stato di abbandono – possono favorire rischi di carattere igienico sanitario e la presenza di topi, in uno scenario che può essere totalmente dannoso per la salute umana. Anche se stanno avvenendo dei cambi dirigenziali all’interno di AMA, la municipalizzata deve essere in grado di offrire un servizio efficiente e di copertura su questa zona (come d’altronde già offre in altri quadranti romani). Sarà necessario che anche dal Campidoglio arrivino segnali forti, visto che la situazione di San Giorgio d’Acilia è analoga alle realtà di molti quartieri all’interno del X Municipio: come movimento Ares chiediamo una presa di coscienza delle istituzioni riguardo il problema e soprattutto un immediato ripristino del decoro in quei quartieri laddove – per questa situazione – non c’è più. Bisogna tornare a guardare alla dignità del cittadino e soprattutto offrire un servizio di raccolta rifiuti efficiente, viste le tante tasse che si pagano”, conclude la nota di Ares.