Acilia - “Come è possibile che un'opera come il raddoppio della via di Acilia, atteso da ben quindici anni, sia iniaziata alla chetichella, senza nessuna comunicazione alla cittadinanza? Come è possibile che i sondaggi archeologici, previsti nella convenzione con Le Terrazze del Presidente, non siano stati programmati?  Come è possibile che non ci sia alcuna indicazione sul cantiere sulla consistenza e durata dei lavori?”, domanda l’associazione culturale Severiana in merito ai lavori per l’ampliamento dell’arteria che collega via Ostiense con la Colombo.

 

 

Risale a qualche giorno fa la segnalazione da parte dell’associazione dell’avvio dei lavori che avrebbero messo a serio rischio un sito di superficie di enorme valore storico e archeologico. Ciò che Severiana contestava era la mancanza di un sondaggio archeologico preventivo in un’area notoriamente di pregio.



L’associazione riferisce inoltre che in una lettera del 26 giugno scorso, inviata dal Comitato Terrazze del Presidente, si chiedeva al municipio XIII l'immediata apertura del cantiere in questione. Oggi, però, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma (Mbca-Ssba Rm prot. nr. 0022892 CL 34.07.11/6.1), a firma del responsabile di procedimento, Angelo Pellegrino, e del soprintendente, Mariarosaria Barbera, recita che: “... questa soprintendenza rende noto di aver sospeso i lavori di cui all'oggetto subito dopo aver avuto notizia del loro inizio. Tale sospensione è stata intimata per le vie brevi dapprima all'impresa operante sul posto in data 9 luglio u.s. e poi ribadita ufficialmente in data 17 luglio 2012. Di conseguenza questa Soprintendenza sta pertanto programmando la necessaria preventiva indagine archeologica e si riserva di procedere di conseguenza”.

“In realtà”, spiega Andrea Schiavone, presidente di Severiana, “il nostro esposto era già stato inviato il 17 alla stampa e pubblicato il 18, stessa data dell'invio alle autorità competenti. Proprio in data 18 luglio, ore 11.03, abbiamo avuto notizia dal XIII municipio che il cantiere era appena stato fermato dalla Soprintendenza. Qualcosa dunque non torna. Poiché l'esposto è stato inviato anche alla Procura di Roma, chiederemo alla Soprintendenza di rendere pubblica la comunicazione di sospensione cantiere e al XIII Municipio di chiarire come mai siano stati autorizzati i lavori senza alcun sondaggio archeologico preventivo”, conclude Schiavone.