Acilia sud - Ennesima denuncia del degrado in cui versano il Parco Arcobaleno e tutte le aree verdi del quartiere di Acilia sud. Sono ormai otto mesi e mezzo che non viene effettuato alcun intervento di manutenzione ordinaria da parte del servizio giardini. Né sfalcio dell’erba né potatura degli alberi. Si tratta di un’area estesa su una superficie di oltre 13.000 mq dove le erbacce hanno raggiunto i due metri e mezzo di altezza, ormai inaccessibile ai cittadini, costretti a rinunciare a tutto il verde pubblico del quartiere. A denunciare, di nuovo, l’abbandono è Alessandro Claudio Meta, presidente del comitato di quartiere Acilia sud 2000. Il comitato, in una lettera di sabato 11 maggio, torna a rivolgersi al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, all’assessore capitolino all’ambiente, Barbara Barbuscia, e al presidente del municipio X, Giacomo Vizzani, segnalando, oltre all’incuria, anche il rischio di incendi.


“Non abbiamo ricevuto da voi e dal municipio alcuna risposta, nonostante siano stati pubblicati servizi su giornali e tv nazionali e locali e nonostante che la consigliera comunale Gemma Azuni abbia ufficialmente richiesto più volte l’intervento del competente assessore all’ambiente”, scrive il comitato. “Nel frattempo le erbacce cominciano a seccarsi e si profila il serio rischio di incendi. A tale riguardo Vi sottoponiamo la singolare circostanza che, ogni anno, il sindaco di Roma emana un’ordinanza che dichiara lo stato di massima pericolosità estiva per il rischio di incendi (l’ultima ordinanza è la n. 154/2012 e tra qualche giorno verrà emanata quella per il 2013). Ebbene, il Comune di Roma, per primo, non ottempera alle sue stesse ordinanze lasciando le proprie aree verdi in balia del rischio incendi”, prosegue Alessandro Meta.


“Nel caso di Acilia sud le aree verdi in questione sono limitrofe addirittura alla ferrovia Roma-Lido, a due scuole materne, ad una scuola media e a una biblioteca comunale. Insomma, il Comune di Roma non mette in sicurezza dagli incendi le proprie aree verdi, però sanziona i privati che non ottemperano alle ordinanze del Comune stesso. Ma non basta. La situazione è ancora più grave di quanto sembri perchè queste gravi inadempienze dell’amministrazione comunale avvengono nonostante che risulterebbero disponibili i soldi per fare i lavori di sfalcio dell’ erba e di potatura alberi”, conclude.