Acilia – Gli agenti della Polizia locale del X Gruppo Mare e gli operai dell’Ama di Roma Capitale sono intervenuti questa mattina per rimuovere delle scritte blasfeme, contro la religione cattolica, presenti sul muro all’altezza della chiesa di San Giorgio, in via di Saponara, 10, ad Acilia. Contemporaneamente sono ‘comparse’ delle altre scritte – insulti e bestemmie – sui muri all’incrocio tra via Salorno e via Torcegno, all’Infernetto.

 

Nei giorni scorsi l’associazione Ciurma di Ostia ha denunciato “il silenzio del presidente del municipio alla richiesta di sollecitare l'ufficio del sindaco per attivare una vasta operazione di decoro urbano contrastando l’escalation di ‘writing vandalico’”.  “Ci sentiamo obbligati a lanciare un ultimatum al minisindaco”, dichiara Stefano Di Tomassi, esponente della Ciurma e rappresentante dell’Associazione pedagogisti italiani del municipio X. “Stiamo completando una lettera e un dossier di denuncia da inviare all'Unicef e all'Associazione nazionale di contrasto al writing vandalico. A breve”, prosegue Di Tomassi, “saremo in grado di allertare le massime autorità di garanzia per rendere nota un'emergenza non più sostenibile e non considerata purtroppo dal sindaco e dalle autorità locali”.

 

Sull'esempio e sulla sensibilizzazione del comune di Milano Apei X municipio e l’associazione sollecitano “l'attivazione sul territorio di strumenti analoghi auspicando che  sia accolto, soprattutto dall'assessore dei servizi sociali e del welfare Emanuela Droghei un’ampia azione scolastica ed extrascolastica”. Nel capoluogo lombardo, grazie all’iniziativa dell’Unicef e dell’Associazione nazionale antigraffiti, si stanno svolgendo degli incontri tra  gli studenti dai 10 ai 13 anni, su “vandalismo”, “sfida alla legalità” e “graffitismo vandalico”.   "Ci fa male”, conclude Di Tomassi, “vedere il nostro territorio coperto di messaggi violenti, di scritte offensive, di disegni volgari che offendono le religioni e in queste ultime settimane anche la donna. Ho paura che sia in corso  un'azione di vero e proprio terrorismo psicologico. Inoltre il Municipio X non può vivere questa assurda scissione: da un lato organizzazioni che, anche a livello nazionale si battono per le categorie più fragili, professionisti e volontari, educatori e pedagogisti, animatori e catechisti, mentre dall’ altro lato messaggi striscianti ovunque, che caricano di odio, di intolleranza, di rabbia, di frustrazione: insomma, una vera e proprio scuola dell'odio”.