Acilia - In pericolo l'importante giacimento di superficie di età preistorica che si trova lungo la via di Acilia. I lavori del raddoppio della strada sono infatti iniziati senza che sia stato effettuato alcun sondaggio archeologico, asportando i reperti presenti. A denunciare la situazione l’associazione culturale Severiana che ha già presentato delle denunce agli organi preposti alla tutela e alla Procura di Roma.

 


L’associazione ricorda che l’area ì è nota già dal 1956, quando i lavori di scavo per tracciare un acquedotto portarono allo spianamento di una piccola balza a 500 metri dalla via Cristoforo Colombo, sul lato di Axa. Le successive indagini rivelarono la presenza di numerosissimi oggetti, tra cui 150 reperti di notevole interesse.

 

Nel 1991 su tutta l’area fu dunque posto un vincolo archeologico dall’allora sottosegretario ai beni culturali, Gianfranco Astori, rimosso però dopo il ricorso al Tar del Lazio da parte dei costruttori.

 

Andrea Schiavone, presidente dell’associazione, ricorda  infine che questo giacimento preistorico di superficie non ha subito sconvolgimenti nel passato, così da conservarsi pressoché integro. I ritrovamenti preistorici furono attribuiti alla cultura musteriana di tipo pontiniano (datata tra i 120.000 e i 35.000 anni fa, Paleolitico medio) e qualcuno al Paleolitico superiore (35.000-9.500 anni fa). Reperti preziosi dal punto di visto storico.