Acilia sud, strade sporche e cassonetti rotti: i cittadini contro l’Ama
Acilia sud - I cittadini tornano a denunciare il degrado e la sporcizia che deturpano le strade di Acilia sud replicando, punto per punto, ad una non condivisa risposta dell’Ama.
Nella lettera che l’azienda ha inviato al comitato di quartiere Acilia sud 2000 si afferma che “via B. Romagnoni è pulita attraverso il servizio globale, con spazzamento meccanizzato e lavaggio di tutta la strada che, oltre ad essere monitorata ogni giorno dal servizio base, ha due operatori che provvedono alla pulizia delle piazzole intorno ai cassonetti, alla rimozione di rifiuti abbandonati…".
“Tuttavia”, osserva Alessandro Claudio Meta, presidente del direttivo, “se così fosse, allora non si comprende perchè le condizioni della strada PRIMA della denuncia di Acilia sud 2000 e solo DOPO la nostra denuncia erano cambiate, come dimostrano le foto da noi scattate. Né si comprende perchè il cassonetto da noi segnalato sia rimasto rovesciato per più di 10 giorni”.
Per il comitato, “evidentemente ci deve essere qualche problema sia nel "Servizio Globale di pulizia" sia soprattutto "nel monitoraggio quotidiano del Servizio Base". Ma su questo l'Ama nulla dice”.
E all’affermazione dell’azienda comunale che "le condizioni dei cassonetti sono abbastanza buone" Acilia sud 2000 è categorica: “Qui siamo ai limiti della sfacciataggine”.
“Come si possono considerare buone le condizioni di cassonetti di Acilia Sud visto che nessuno è provvisto di copertura o di isolamento dall'esterno? In parole povere: sono delle discariche a cielo aperto. Lo sanno tutti, lo vedono tutti, ma per l'Ama le condizioni dei cassonetti sono "abbastanza buone"!”, sbotta Alessandro Claudio Meta.
E il comitato torna a puntare il dito contro “la più volte denunciata irregolarità ed inefficienza del servizio di raccolta differenziata; sul fatto che 'Ama ed il Comune di Roma non spieghino quale ente terzo certifichi la percentuale di raccolta differenziata che l'Ama stessa si autodichiara; infine sia l’azienda che il Comune di Roma non spiegano da chi sia certificato il livello di qualità del servizio erogato”.
Per tutte queste ragioni, il comitato resta “ancora in attesa di ricevere risposte adeguate”.
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