Addio a Jules Bianchi. Il giovane pilota F1 era in coma da 9 mesi
Nizza – Jules Bianchi, il giovane pilota italo-francese di 25 anni, non ce l’ha fatta. Si è spento nella notte all’ospedale di Nizza dove era ricoverato dopo il terribile incidente nel quale era rimasto coinvolto lo scorso ottobre nel Gran Premio del Giappone. Dopo nove mesi di sofferenza, di lotta per la vita, il driver della Marussia ha perso la sua battaglia più importante. A Suzuka, a bordo della sua monoposto, era andato a sbattere con violenza contro una gru mobile intervenuta sulla pista per rimuovere la Force India del pilota tedesco Adrian Sutil, finita fuori pista per le difficili condizioni che presentava il percorso nipponico.
A quanto si apprese Jules Bianchi non riportò a livello fisico, nonostante l’impatto terribile, lesioni fisiche visibili. Fu invece la decelerazione provocata dall’impatto a causargli danni irreversibili al cervello. Il danno che riportò fu un ‘. Gli assoni, spiegarono, i collegamenti tra i neuroni non sopportarono la decelerazione gravitazionale e lesionandosi provocarono gravissimi danni al cervello. Pochi giorni fa i familiari di Jules dichiararono di star perdendo la speranza. E Jules, parlando dell’incidente sugli sci a Michael Schumacher, avrebbe confessato al papà che se fosse accaduto a lui avrebbe preferito morire piuttosto che vivere attaccato a dei macchinari.