Addio a Giuliano Gemma, il ‘re degli spaghetti western’
Roma – Il mondo del cinema piange Giuliano Gemma. Il popolare attore, il ‘re del western all'italiana’, è morto ieri sera in un incidente stradale a Cerveteri, sul litorale romano. Dopo essere partito dalla sua abitazione, diretto a Civitavecchia per una serata tra amici, si è infatti schiantato frontalmente a grande velocità con la sua Toyota Yaris contro una Bmw di grossa cilindrata. Trasportato all'ospedale di Civitavecchia, è arrivato alle 21 già in arresto cardiaco ed è deceduto poco dopo. Aveva compiuto 75 anni da poco più di un mese. Era sposato con la giornalista Baba Richerme e viveva a Cerveteri. Da un precedente matrimonio aveva avuto due figlie: Giuliana e Vera, quest'ultima attrice. Nella sua lunghissima carriera aveva interpretato oltre cento film e vinto prestigiosi riconoscimenti. Aveva iniziato giovanissimo, ricoprendo dapprima ruoli di stuntman, poi il regista Dino Risi l’aveva voluto per un piccolo ruolo nel film con Alberto Sordi ‘Venezia, la luna e tu’. La sua carriera, tuttavia, decollò grazie al kolossal Ben-Hur, dove il regista William Wyler lo volle per le sue doti atletiche come centurione romano. In seguito, nel ‘Gattopardo’ di Luchino Visconti ricoprì il ruolo di un generale garibaldino. Seguirono molti film di grande successo come Angelica e Angelica alla corte del re. L’attore, che era nato a Roma il 2 settembre del 1938, aveva svolto il servizio di leva come vigile del fuoco. In quel periodo Duccio Tessari lo volle per interpretare da protagonista il biondissimo Krios in Arrivano i titani, pellicola di grandissimo successo commerciale anche all'estero che tratta con ironia il genere mitologico.
Dopo i ‘peplum’ arriva il filone spaghetti western che lo consacra divo, facendo grandi incassi al botteghino con pellicole di genere firmate da Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci. Qualche titolo: Una pistola per Ringo, Il ritorno di Ringo, Adiós gringo, Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta, Per pochi dollari ancora e I giorni dell'ira. In alcune pellicole utilizza lo pseudonimo di Montgomery Wood. Con Bud Spencer è in coppia in Anche gli angeli mangiano fagioli. Torna poi sul genere in coppia con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro. Interpretato Robin Hood in L'arciere di Sherwood e un primitivo in Quando le donne avevano la coda. Cambiando genere, Gemma apparve in film più impegnati come Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, una delle sue prove migliori, come anche Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, assieme all'altrettanto significativa parte in Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani del 1979, film che lo riproporrà per ruoli drammatici. Negli anni 1980 prese invece parte a Tenebre di Dario Argento e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli e diede il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in Tex e il signore degli abissi, film originariamente pensato per la tv. Dalla fine degli anni Ottanta ha lavorato soprattutto in produzioni televisive. Tra i premi vinti il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d'oro, il Nastro d'argento e per tre volte il Premio De Sica.
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