Milano - "La famiglia non è una moda passeggera, è un senso di appartenenza, la vita ha un percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate quindi niente figli della chimica, con uteri in affitto." E' quanto ha dichiarato lo stilista Domenico Dolce in un'intervista su Panorama che ora sta facendo il giro del mondo accendendo gli animi di chi si è sentito colpito nel profondo. E' il caso di Elton John,  padre insieme al marito David di due figli, che da subito ha lanciato l'hastag  #boycottDolceGabbana: «Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono 'sintetici'?", ha scritto, intimando loro di «vergognarsi per aver puntato i loro ditini contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a legioni di persone che si amano, etero ed omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda».


In molti hanno già aderito al boicottaggio: dalla cantante Courtney Love ("voglio bruciare i loro vestiti") alla tennista Martina Navratilova ("Le mie magliette D&G finiranno nel bidone"). Le fa eco Riky Martin, il cantante diventato padre con la fecondazione in vitro. Mentre la nostra Ornella Vanoni è tormentata dal dilemma: "Sono indecisa se bruciare il mio cappotto di cincillà o darlo al barbone in Centrale".

 

 
E alla fine è arrivata anche la replica di Domenico Dolce: «Sono siciliano e sono cresciuto con un modello di famiglia tradizionale, fatto di mamma, papà e figli. So che esistono altre realtà ed è giusto che esistano, ma nella mia visione questo è quello che mi è stato trasmesso, e con questi i valori dell’amore e della famiglia. Io sono cresciuto così, ma questo non vuol dire che non approvi altre scelte. Ho parlato per me, senza giudicare le decisioni altrui».  Sulla campagna di boicottaggio dei loro prodotti lanciata da Elton John: "Forse perderemo qualche fan di Elton John, forse guadagneremo qualche mamma, chi lo sa...".