Adozioni gay, scoppia il caso Dolce e Gabbana
Milano - "La famiglia non è una moda passeggera, è un senso di appartenenza, la vita ha un percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate quindi niente figli della chimica, con uteri in affitto." E' quanto ha dichiarato lo stilista Domenico Dolce in un'intervista su Panorama che ora sta facendo il giro del mondo accendendo gli animi di chi si è sentito colpito nel profondo. E' il caso di Elton John, padre insieme al marito David di due figli, che da subito ha lanciato l'hastag #boycottDolceGabbana: «Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono 'sintetici'?", ha scritto, intimando loro di «vergognarsi per aver puntato i loro ditini contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a legioni di persone che si amano, etero ed omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda».
In molti hanno già aderito al boicottaggio: dalla cantante Courtney Love ("voglio bruciare i loro vestiti") alla tennista Martina Navratilova ("Le mie magliette D&G finiranno nel bidone"). Le fa eco Riky Martin, il cantante diventato padre con la fecondazione in vitro. Mentre la nostra Ornella Vanoni è tormentata dal dilemma: "Sono indecisa se bruciare il mio cappotto di cincillà o darlo al barbone in Centrale".
.@dolcegabbana ur voices R 2powerfull 2B spreading so much h8 http://t.co/30Oe2hcxNt Wake up,Its 2015 Luv urselves guys #boycottdolcegabbana
— Ricky Martin (@ricky_martin) 15 Marzo 2015
Just round up all my Dolce & Gabbana pieces, I want to burn them. I'm just beyond words and emotions. Boycott senseless bigotry! #boycottD&G
— Courtney Love Cobain (@Courtney) 15 Marzo 2015
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