Aeroporto, Montino: “Raddoppio? Impensabile un'enorme colata di cemento”
Fiumicino - “Altro che indispensabile! E’ impensabile il raddoppio a nord dell’aeroporto di Fiumicino”, dichiara il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, commentando le affermazioni del presidente dell’Enac Vito Riggio che oggi è tornato a pronunciarsi in favore di un ampliamento del Leonardo da Vinci. “Il ritornello del presidente Riggio, che suona a intervalli regolari, è davvero sfiancante intanto perché il gestore pubblico dovrebbe sottolineare la necessità di una riorganizzazione di Fiumicino nella logistica, nella viabilità, con interventi infrastrutturali sul sedime esistente, con nuovi finger e moli”, prosegue il primo cittadino.
“L’aeroporto va ammodernato attraverso una ristrutturazione profonda. E nel conteggio del costo degli investimenti dopo il decreto Monti non possono esserci anche i costi della manutenzione ordinaria e straordinaria. Quelli costituiscono un obbligo contrattuale. L’Enac dovrebbe pretendere con i nuovi investimenti un profondo e radicale miglioramento su quello che già esiste e che comincia pericolosamente a subire il peso degli anni. Non è un caso che Londra Heatrow, che ha 80 milioni di passeggeri all'anno, contando solo due piste, sviluppi il doppio dei passeggeri di Fiumicino. Parlo di un obiettivo realizzabile, sempre che ci sia la volontà di farlo. Questo territorio già vive quotidianamente sulla propria testa aerei che sfiorano le case di Fregene o le abitazioni di Focene, Fiumicino e Isola Sacra. E non può accettare di essere terra di conquista a scapito della salute, dell’ambiente, dell’agricoltura e dei residenti”, continua il sindaco Montino.
“Si continua a parlare di un’opera faraonica, di una colata di cemento chiamata raddoppio, per non incorrere nell’Antitrust, ma la realtà è che si vuole realizzare un secondo aeroporto attaccato al primo. E senza passare per una gara europea, così come previsto dalle normative. Per non parlare della partita legata agli espropri. I Benetton hanno acquistato dall’Iri per 91 miliardi di lire nel 1998 circa 3.500 ettari di terreno a Fiumicino nord. Proprio dove si vorrebbe costruire il secondo aeroporto, su una parte di quelle terre, si vogliono espropriare 1.000 ettari di proprietà di chi ha la concessione aeroportuale. Parliamo di un valore stimato intorno ai 250mila euro ad ettaro. Con l’esproprio di meno di un terzo dei terreni comprati per circa 47 milioni di euro se ne ricaverebbero circa 250 milioni. Un vero affare, una plusvalenza enorme”.
“Riggio continua poi a parlare di boom di passeggeri, ma siamo molto lontani dai 100 milioni, anche perché, secondo gli stessi dati dell’Enac i 39 aeroporti italiani, compresi Ciampino e Fiumicino, nel 2014 hanno sviluppato meno di 150 milioni di passeggeri. È come se l’idea di Riggio fosse quella di chiudere una buona parte degli aeroporti italiani e dirottare i due terzi dei passeggeri che transitano in Italia tutti su Fiumicino. Da parte mia resto convinto che sia necessario un secondo aeroporto in questa Regione, soprattutto dedicato ai voli low cost. Allora la nostra scelta cadde su Viterbo e resto convinto fosse una buona scelta. Ma non avendo alcuna preferenza o preclusione, credo che la Regione oggi e il Ministero possano programmare un secondo scalo in qualsiasi altra provincia del Lazio”, conclude il sindaco.
Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri comunali Sel Antonio Bonanni e Angelo Petrillo: “Ci auguriamo davvero che quella di Riggio sia solo un’uscita di cattivo gusto. Il gruppo di Sel al Comune di Fiumicino crede da sempre che lo sviluppo dell’aeroporto non sia legato al raddoppio. Ragionare in quest’ottica significa avere la ferma intenzione di raddoppiare le inefficienze e i disservizi. Bisogna intervenire sul sedime esistente per rendere uno scalo inadeguato in un hub internazionale degno di questo nome. La realtà è che solo intenti speculativi sono dietro alla scelta del raddoppio, un obiettivo per fare cassa negli esclusivi interessi del gestore privato. Senza parlare dei danni che ne deriverebbero per la salute dei cittadini, degli agricoltori e dei danni ambientali in piena Riserva naturale statale del litorale. Sarebbe invece il caso di fare un serio studio epidemiologico con l’ausilio dell’Arpa per capire le pesanti ricadute dell’aeroporto sul nostro territorio. Siamo contrari da sempre a sciagurate ipotesi di devastazione ambientale e lo abbiamo dimostrato con atti di indirizzo e mozioni presentate in Consiglio comunale, oltre a interrogazioni e interpellanze presentate a livello parlamentare”, concludono i due esponenti Sel.
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