AFFISSIONI: ONORATO (UDC), IL COMUNE NON INCASSA E RIDUCE IL CANONE
“Altro che far cassa! Dalle affissioni pubblicitarie il Comune ha ricavato solo rogne. Nel 2009, sugli 8 milioni accertati di imposta sulla pubblicità, sono stati incassati solo 366.000 euro: di fronte a un’evasione di oltre il 95% l’assessore Bordoni non può far altro che ammettere il suo fallimento. Non solo, mentre aveva assicurato che l’aumento degli impianti sarebbe servito per riempire le casse comunali, adesso scopriamo che il bilancio prevede ribassi fino all’80% per le concessionarie”. Lo dichiara in una nota il capogruppo Udc in Campidoglio Alessandro Onorato.
“Rispetto allo scorso anno, per esempio, - spiega il consigliere - per un cartellone di 4 x 3 metri si pagheranno 2.100 euro invece che 3.500, a fronte di un guadagno che va dagli 8.000 ai 12.000 euro l’anno. Se pensiamo poi alle strutture 3 x 2 metri, diffusissime nella zona del Palalottomatica, che possono fruttare anche fino a 20.000 euro l’anno, le riduzioni sono ancora più eclatanti: il comune incasserà un canone che varia tra i 1.000 e i 2.700 euro. Riguardo poi alle ‘maxi-affissioni’ si sfiora il ridicolo: un impianto di 100 metri quadri può rendere da un minimo di 15.000 a un massimo di 80.000 euro al mese, ma il Comune si accontenta di intascare poco più di 3.000 euro l’anno, rispetto ai 5.000 del 2009”.
“Tali riduzioni – conclude Onorato - appaiono assolutamente immotivate: che vantaggio ha Roma a essere deturpata da miriadi di cartelloni pubblicitari se questi non sono nemmeno redditizi per le casse del Campidoglio? Ma il Sindaco Alemanno è al corrente di questa situazione disastrosa? Se i ribassi sono dovuti a un’esigenza di mercato, la soluzione più semplice e più costruttiva sarebbe diminuire il numero degli impianti, prendendo due piccioni con una fava: Roma ne guadagnerebbe in decoro, e gli spazi di affissione acquisterebbero maggior valore”.