La vittima è stata colpita al fianco destro sul lungomare Duca degli Abruzzi, all’altezza di piazza Scipione l’Africano, all’alba di lunedì. Indaga la polizia

Ostia – A Ostia si torna a sparare. E’ successo all’alba di oggi, lunedì 19 giugno, sul lungomare Duca degli Abruzzi, all’altezza di piazza Scipione l’Africano, nei pressi della spiaggia libera e dell’ex colonia Vittorio Emanuele. Vittima di quello che sembrerebbe in tutto e per tutto un agguato un cittadino cileno di 36 anni, raggiunto al fianco destro da un colpo di pistola.

A dare l’allarme sono stati alle 5.45 i residenti che, spaventati, hanno telefonato al 112 dicendo “Venite, presto, c’è una sparatoria sul lungomare”. Sul posto sono tempestivamente intervenute le volanti del X Distretto Lido di Roma ma, all’arrivo nel luogo indicato, non c’era nessuno, né persone, né bossoli, né, tantomeno, tracce di sangue di possibili vittime della sparatoria. 

Gli agenti hanno immediatamente avviato un controllo approfondito della zona e si sono recati al pronto soccorso del Grassi dove nel frattempo era giunto e ‘scaricato’ lì davanti, da ignoti, sanguinante, il cileno vittima dell’agguato. L’uomo, che è in attesa di essere sottoposto ad intervento chirurgico per l'estrazione del proiettile, sarà subito dopo ascoltato dagli investigatori del commissariato di Ostia. 

Per quanto riguarda le ragioni alla base del ferimento potrebbe trattarsi di un segnale di avvertimento, o di una vendetta, da parte di clan rivali.

Il luogo dell’agguato si trova poco lontano da via Giuliano da Sangallo, dove alle tre della notte della domenica appena trascorsa è scoppiata una maxi rissa tra una decina di persone, tra italiani e stranieri, nel corso della quale sono rimasti ferite sei persone, due delle quali in modo grave. Si tratta in particolare di un sudamericano, un peruviano di 27 anni, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla schiena presso il nosocomio lidense, e di un 19enne libico, ricoverato al Sant’Eugenio di Roma. I carabinieri, intervenuti sul posto, indagano sull’episodio  a trecentosessanta gradi. Anche in questo caso ad allertare le forze dell’ordine sono stati i residenti, terrorizzati dalle urla e dalla scena che si offriva alla loro vista, con quei balordi che si fronteggiavano armati di mazze, bastoni, cocci di bottiglie e coltelli.