Aidaa: “Basta alle pellicce: l’Europa proibisca anche la pubblicità”
Bruxelles - L’Associazione italiana a difesa degli animali e ambiente chiede all'Europa di dire basta alle pellicce ed ai capi di abbigliamento e calzature in pelle. E chiede di mettere al bando questi prodotti a iniziare dalla loro pubblicità.
Per questo motivo l’’Aidaa ha inviato una proposta alla commissione petizioni del Parlamento europeo chiedendo: "che venga introdotto il divieto di pubblicità per le pellicce e per i capi di abbigliamento e calzature in pelle in quanto gli stessi sono frutto del sacrificio di milioni di animali, molti dei quali allevati e uccisi in maniera barbara al solo scopo di produrre pellicce e capi in pelle. E lo stesso vale per milioni di animali selvatici cacciati e massacrati in alcuni casi fino a mettere in pericolo la stessa esistenza della specie proprio per il loro pelo pregiato".
La proposta firmata dal presidente nazionale di Aidaa, Lorenzo Croce, continua ricordando all'Europa che: "una comunità di stati democratici non possa tollerare la produzione di pellicce e di capi in pelle frutto di morte e di massacro di milioni di creature innocenti, così non deve permettere di pubblicizzare questi prodotti attraverso i canali della comunicazione classica (radio, tv e giornali)”.
“Appare evidente che ad oggi è impossibile fermare la produzione di questi capi ricavati dalla pelle e dai peli di cadaveri trucidati allo scopo di saziare la brama umana, ma sicuramente un consesso civile e democratico qual è l'Unione Europea può senza ombra di dubbio bloccarne la pubblicità, favorendo invece quella dei capi sintetici e delle pellicce sintetiche proprio al fine di tutelare la vita di milioni di esseri viventi", conclude Croce.
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