Aidaa: “Ma come è morto il cane della velina?”
Roma – Ancora “vaga” la vicenda che riguarda la “scomparsa” del cane Aron della velina di Striscia la notizia Giulia Calcaterra. Ma l’Associazione italiana difesa animali e ambiente è intenzionata ad andare a fondo. E per questa ragione ha interpellato autori e inviati della nota trasmissione di Antonio Ricci.
“Ho ricevuto la risposta in copia-incolla dall'ufficio stampa di Striscia la notizia alle innumerevoli lettere inviate alla loro redazione in merito alla vicenda delle veline. A noi non interessa delle presunte raccomandazioni della velina mora: per questo sorvoliamo. A noi importa focalizzare l’interesse su quanto scritto su Giulia Calcaterra e sulla vicenda del cane. Nella risposta dell'ufficio stampa di Striscia la notizia ci sono diverse inesattezze ed una frase che la dice lunga su tutto quanto”, dichiara Lorenzo Croce, presidente di Aidaa.
“Iniziamo con le inesattezze”, comincia Croce. “1- La Velina Bionda (Giulia non è bionda ma tinta bionda). 2 - Nonostante le dichiarazioni di un veterinario animalista che ci ha messo il nome e la faccia, qualche anima pia ha fatto nei confronti della ragazza una denuncia alla Procura, che potrà così stabilire in modo incontrovertibile se c’è fondatezza nelle accuse che le vengono rivolte o se si sia trattato di una studiata macchina del fango che ha coinvolto anche persone presumibilmente in buona fede”.
“A parte il ringraziamento per avermi chiamato anima pia, i signori dell'ufficio stampa dimenticano la cosa più importate e cioè che la bagarre l'ha messa in piedi la loro “comare” dichiarando a più riprese che: A) il cane stava bene ed era in adozione. B) Il cane era stato soppresso perchè malato. C) Per la torsione gastrica il cane è stato soppresso dal veterinario di Lainate due mesi prima di quando la piccola fiammiferaia sosteneva, e con lei Edoardo Stoppa negli sms che mi ha inviato che il cane era vivo e felicemente adottato. Non solo”, prosegue, “ma questi signori dell'ufficio stampa si dimenticano di ricordare che chi ha diffuso per primo le dichiarazioni del veterinario sono stato io attraverso il blog Aidaa, quindi nessuna macchina del fango ma semplicemente una bugiardella di terza serie che si ostinano a difendere omettendo la verità dei fatti”.
Il presidente dell’associazione animalista intende inoltre chiarire che “far vedere in televisione animali che soffrono, anche se noi spesso tentiamo pietosamente di oscurare le immagini, danneggia l’ascolto della trasmissione. Questa frase si commenta da sola: è una chiara minaccia rivolta al popolo animalista in cui si dice: voi andate avanti e noi vi tagliamo la rubrica degli animali che, tra l'altro, fa anche abbassare l'audience. Un ricatto non degno di seri professionisti. Ricatto fatto al puro scopo di difendere la velina”.
Insomma, è guerra aperta tra Aidaa e Striscia? “Alla fine mi pare che alla trasmissione, pur di non riconoscere che hanno assunto una persona che non dice la verità, si infilano in un tunnel dal quale non sarà facile uscire anche perchè la domanda da sempre è una sola: ma come è morto il cane della velina?”, chiede Croce.
E’ possibile leggere per intero la risposta di Striscia ad Aidaa, la parte di competenza dell’associazione, si può cliccare su: http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/2012/10/velina-striscia-gli-animali-maltrattati.html.
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