Albano laziale – Forti tensioni ad Albano laziale, ai Castelli romani, dove sono in corso i funerali di Erich Priebke, l’ex ufficiale delle Ss morto venerdì scorso a Roma. All’arrivo del carro funebre si è assistito ad un lancio di sassi, sputi e insulti. Dopo il niet del questore di Roma, Fulvio Della Rocca, a celebrare la cerimonia nella Capitale, il prefetto ha accordato lo svolgimento alla chiesa di San Pio X, blindata. La tensione è salita anche per la presenza di un gruppetto di neofascisti che hanno gridato ‘Boia chi molla’. E poi si sono avvicinati. Il gruppo è stato allontanato dalle forze dell’ordine. Presenti anche molti antifascisti, che hanno intonato ‘Bella ciao’ e urlato ‘assassini’. Anche un sacerdote che stava entrando all’interno della chiesa sarebbe stato oggetto di un’aggressione da parte della folla: a proteggerlo la polizia. Il sindaco di Albano laziale, Nicola Marino, aveva provato a fermare il passaggio della salma dell’ex ‘boia delle Fosse Ardeatine’, responsabile della strage di 335 italiani, tra civili e militari, con un’ordinanza ma il Prefetto ha respinto l’ordinanza, consentendolo. Sul posto la polizia in tenuta anti-sommossa, con 5 mezzi blindati, per presidiare il cancello della Confraternita dei padri Lefebvriani, l’istituto Pio X dove si sta svolgendo il rito funebre in forma privata. Ad ‘accogliere’ Priebke, che si è spento all’età di cento anni nell’appartamento romano dove scontava l’ergastolo per l’eccidio,  uno striscione con la scritta ‘Priebke boia’.


Ad Albano laziale è stata attribuita una medaglia d’argento al valore della Resistenza. La deputata Sel Ileana Piazzoni ha detto: “Mi ritengo offesa dalla scelta di utilizzare il nostro territorio per ospitare questa cerimonia, seppure in forma privata. I Castelli hanno una grande tradizione antifascista che non può subire l'oltraggio di un'imposizione di questo tipo, come dimostra la mobilitazione di protesta dei cittadini. Concordo quindi con la scelta del sindaco di firmare l'ordinanza che vieta il passaggio della salma. Non siamo la discarica politica dei problemi irrisolti, dove conferire i resti scomodi di ciò che tutta l'Italia vorrebbe cancellare. Trattandosi di crimini contro l'umanità, la soluzione di questa vicenda deve essere trovata a livello sovranazionale”.  Dopo i funerali, ancora non è certo il destino della salma:  Roma non concederà alcuno spazio del comune. L’Argentina non lo vuole. Né lo vuole Henningdorfs, il paese natale di Priebke, in Germania. Si sarebbe reso disponibile il sindaco di un paesino in provincia di Messina, ma la sua decisione sarebbe stata contestata da parte della giunta. E’ probabile che il corpo sarà cremato. Da Bariloche, in Argentina, il figlio Jorge sdrammatizza quanto sta avvenendo: “E’ un’esagerazione: mio padre ho solo eseguito degli ordini”. Proprio domani, 16 ottobre, ricorre il 70° anniversario della deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma. "Non ho mai pensato si possa piangere chiunque abbia occupato la mia Nazione. I tedeschi di ieri e di oggi ci hanno solo creato problemi. La strumentalizzazione di un morto infastidisce noi come la maggior parte dei nostri concittadini. Esistono leggi che gli amministratori debbono solo far rispettare. Ogni intolleranza, da qualsiasi parte provenga, specie se porta a manifestazioni violente tese a condizionare la vita pubblica, va condannata", dichiara Marco Silvestroni, portavoce di Fratelli d'Italia della Provincia di Roma.