Fiumicino – Sit in questa mattina dei lavoratori di Alitalia Maintenance Systems all'aeroporto di Fiumicino davanti alla sede Alitalia. Con cartelli, trombette e fischietti un'ottantina di manifestanti hanno sollecitato l’intervento del governo centrale, chiedendo un incontro urgente con il ministro dello sviluppo economico.


GLI ACCORDI - "Venerdì scorso quattro motori Alitalia, degli 11 in riparazione presenti nel magazzino 43, sono partiti alla volta di Israele e consegnati alla Bedek: non erano questi gli accordi”, spiega Fabio Ceccalupo, dipartimento territoriale Ugl Trasporto aereo. “Per portare l'azienda in esercizio provvisorio, cosa che stanno tentando i curatori fallimentari, c’è necessità di mantenere tutti i volumi di lavoro, compresi i motori che sono stati mandati all'estero. Il ministro”, prosegue l’esponente della sigla, “ci aveva dato un filo di speranza in merito alla risoluzione della vertenza Ams, ma ad Alitalia evidentemente non interessa. Eppure Montezemolo stesso aveva garantito i motori alla Ams anche in virtù di un nuovo acquirente. Adesso ci sentiamo presi in giro!”.



IL PRESIDENTE ZINGARETTI – “Vorrei inoltre ricordare che il ministro alla Camera ha detto che c’è una disponibilità non solo del ministero, ma anche della Regione Lazio. A questo punto”, concluse Fabio Ceccalupo, “chiediamo che il presidente Zingaretti esca allo scoperto e difenda il lavoro in Italia. Domani, martedì 3 novembre, saremo dalle 10 alle 14 sotto la sede della Regione per ricordare a Zingaretti che è ora di abbattere i silenzi". Il presidio di protesta è stato organizzato da Filt Cgil, Cisl Reti, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo.