ALL’ECOMUSEO DEL LITORALE ROMANO ULTIMI DUE APPUNTAMENTI DI MEMORIACINEMA
Con il prossimo fine settimana si conclude la rassegna Memoriacinema organizzata con l’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, che presenta all’Ecomuseo del Litorale Romano film e documentari dedicati alla storia delle genti e dei territori d’Italia. Preannunciamo già da oggi che sbato 23 gnnaio alle ore 15,00 avrà inizio la nuova rassegna "Genti del Litorale", un viaggio nel tempo fra Ostia e Maccarese, che presenterà in sequenza tutti i film documentari sulla storia di Ostia e del Litorale Romano realizzati a partire dal 1981 da Paolo Isaja e Maria Pia Melandri per la CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio e che costituiscono oggi un corpus importante per la conoscenza delle trasformazioni antropiche del delta tiberino negli ultimi due secoli.
Programma di questo fine settimana:
Sabato 16 gennaio alle ore 15,00 è in proiezione il terzo lungometraggio di Ermanno Olmi I fidanzati, pellicola realizzata nel 1963. Dopo il successo de "Il tempo si è fermato" e de "Il posto", Olmi racconta una storia scarna ed essenziale di un operaio milanese che vive come tanti altri, fra una morosa che non si decide a sposare e un papà sempre in sbornia, la sera del sabato in balera e le domeniche in motocicletta. La ditta per cui lavora lo trasferisce in Sicilia, passandolo specializzato, per un periodo di uno o due anni: c’è il problema degli addii, lo scontro con un ambiente nuovo, la scoperta della solitudine.
Domenica 17 gennaio alle ore 10,30 sarà proiettato il film documentario di Daniele Vicari "Il mio paese". Dopo "Velocità massima" e "L'orizzonte degli eventi", Vicari torna al documentario con questo on the road che percorre le strade dell'attuale realtà lavorativa italiana dalla Sicilia al Veneto. Partendo da Gela e Termini Imerese, e passando per la Basilicata e la Toscana, Vicari approda alla triste realtà di Porto Marghera, lasciando spazio ai volti e alle parole della gente comune. La sua esplorazione della nostra penisola ripercorre in senso inverso il viaggio compiuto da Joris Ivens nel 1960 per il documentario L'Italia non è un paese povero, spaccato di vita dell'Italia dello sviluppo del dopoguerra, commissionato dal presidente dell' Eni, Enrico Mattei. Le drammatiche immagini in bianco e nero del lavoro di Ivens, censurate all'epoca dalla Rai (che mandò in onda a tarda notte una versione depurata del documentario), trovano spazio quarant'anni più tardi nel film di Vicari, alternandosi a immagini di strade riprese attraverso il finestrino di un pullman in corsa, squallidi e desolati scenari industriali, e paesaggi ancora incontaminati della nostra terra. Il regista filma con partecipazione "il suo paese", registrando con discrezione e lirismo le testimonianze della popolazione, e raccontando il lavoro in Italia – per lui "uno dei pochi temi davvero universali" - attraverso immagini sgranate, volti spontanei e genuini e suoni vibranti. Note composte appositamente per il film dall'ex CCCP/CSI Massimo Zamboni che, con la canzone finale "Patria attuale", interpretata da Nada, apre uno spiraglio di speranza per questa nostra terra "onesta per metà, e per metà male".