Roma - “E’ stata approvata la mozione parlamentare, primo firmatario l’on. Roberto Morassut, di indirizzo sulla questione del patrimonio degli enti previdenziali pubblici e privatizzati”. Lo dichiara Walter De Cesaris, segretario dell’Unione inquilini. “Non ci sono più scuse che tengano: è stata ribadita la completa validità della legge 410 del 2001 che prevede tutele e garanzie per i processi di dismissione del patrimonio dell’Inps (circa 12 mila alloggi residuati dopo il fallimento delle cartolarizzazioni). L’ipocrita muro di gomma e scarico di responsabilità tra INPS e governo, nei fatti finalizzato a sfilacciare la situazione e portare a peggiorare le condizioni per gli inquilini magari con il conferimento del patrimonio ai fondi immobiliari, è stato battuto. Il governo è stato altresì impegnato a convocare un tavolo per la regolarizzazione delle oltre 1.200 famiglie senza titolo regolare ma a cui da anni arriva il bollettino dell’affitto da parte degli enti previdenziali pubblici”, prosegue.

“Sugli enti previdenziali privatizzati occorre chiarezza maggiore. Sono stati approvati impegni generici e vaghi. La questione di fondo è che mancano indirizzi unitari e coerenti da parte del governo, che ha comunque un compito di vigilanza e controllo sugli enti privatizzati. Abbiamo oggi stesso scritto, in allegato la lettera, alla commissione bicamerale di vigilanza sugli enti per una rapidissima ricognizione conoscitiva: quali e quanti enti privatizzati applicano affitti di libero mercato, quali enti hanno effettuato o avviato procedure di sfratto e la loro quantificazione, quali enti hanno in corso o in programma processi di dismissione, quali sono i prezzi praticati e le forme di tutela e garanzia per le fasce deboli. Fare di tutta l’erba un fascio crea solo polveroni e non serve a cogliere le questioni di fondo. Il patrimonio abitativo degli enti deve essere considerato “social housing”, ovvero un comparto abitativo intermedio tra l’edilizia residenziale pubblica e il privato. Per questo servono norme di indirizzo del governo in modo che a tali enti sia preclusa la possibilità del libero mercato e degli sfratti per finita locazione e siano invece dettati indirizzi di tutela e garanzia per le fasce deboli, sia per gli affitti che in caso di dismissione. Nella mozione, infine, si impegna il governo a valutare di sospendere l’esecuzione di  sfratti e le aste di alloggi di enti previdenziali pubblici. Intendiamo che il governo, accettando tale richiesta, si impegni anche a varare la proroga degli sfratti, in scadenza il prossimo 31 dicembre, non solo per gli enti ma per tutti. Sarebbe infatti, anche costituzionalmente, inaccettabile che vi fosse una discriminazione tra cittadini con uguali condizioni”, conclude il segretario dell’Ui.