Fiumicino – Nessun rischio amianto sugli Md80, gli aerei in dotazione ad Alitalia. A fugare qualsiasi dubbio, dopo che da mesi si rincorrono voci sulla presunta presenza del cemento-amianto su questi aeromobili, è la stessa Alitalia-Compagnia aerea italiana. Che interviene con una secca smentita.

 

“In relazione ad alcuni recenti articoli e servizi giornalistici, relativi alla presunta presenza di un rischio amianto sugli Md-80 della propria flotta”, informa la compagnia di bandiera, “anche sulla base della documentazione, delle verifiche e delle indagini ambientali effettuate negli anni da enti esterni qualificati, comunichiamo che tale rischio è totalmente assente sia per la salute dei passeggeri che per quella dei lavoratori delle società del Gruppo”.

 

Nello specifico, erano finiti nel mirino gli impianti frenanti che, si diceva, contenessero questo materiale altamente tossico. Ma è stato recentemente lo stesso costruttore a  confermare anche recentemente che tale rischio non sussiste. E lo stesso vale per tutti gli impianti frenanti di tutti gli aeromobili dell’Alitalia.

 

In effetti, ammettono ancora all’aviolinea, eventuali piccoli particolari contenenti una minima parte di amianto (fascette di connessione, collanti, gasket et similia) non solo non darebbero  luogo ad alcuna dispersione nociva nell’ambiente interno ed esterno dell’aeromobile, ma sono posti all’interno di particolari meccanici che non possono in alcun modo venire a contatto né con i passeggeri né con il personale nelle normali condizioni di impiego.

 

A conferma di questo, su iniziativa della Compagnia - e precedentemente di Alitalia Linee aeree italiane, oggi in amministrazione straordinaria - sono state effettuate, a cura di organismi qualificati, diverse verifiche strumentali ed indagini ambientali specifiche ai fini della ricerca di eventuali fibre aerodisperse, che hanno sempre dato esito negativo. Al riguardo, in particolare, sono state condotte indagini ambientali dall’Istituto di Medicina del lavoro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dal Laboratorio Ecocontrol presso l’Officina Motori, dal Laboratorio di Igiene industriale - Centro Regionale Amianto della Asl di Viterbo.

 

A questi si aggiungono i campionamenti e le analisi effettuate dalla Asl di Viterbo all’interno della cabina di aeromobili MD-80 durante i voli Roma-Dublino e Dublino-Roma (8 e 9 gennaio 2003) e Roma-Casablanca e Casablanca-Roma (12 e 13 maggio 2003).  Ed anche le indagini ambientali, sempre effettuate dalla Asl di Viterbo, durante lo smontaggio in hangar di pompe idraulica e carburante di un aeromobile Md-80.

 

Quanto poi alle voci insistenti su una presunta rottamazione degli Md80, all’Alitalia precisano  che “non ha effettuato, non effettua, né ha commissionato alcuna rottamazione di aeromobili Md-80”. E sottolinea di considerare la sicurezza dei propri voli, dei passeggeri e dei dipendenti la “priorità fondamentale della sua attività”. E conclude: “informazioni scorrette che mettano in dubbio questi principi mettono a serio rischio la credibilità dell'Azienda. Di conseguenza, Alitalia, formalmente e con fermezza, diffida chiunque dall’affermare che vi sia un rischio amianto legato alla fruizione, all’esercizio o alla manutenzione dei propri aeromobili”. Sulla questione, lo scorso mese di marzo i consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella, Federalisti europei, avevano presentato una interrogazione urgente al presidente Renata Polverini.