Ostia, Anffas: “Noi unica associazione a garantire un AeC ogni 3 studenti”
Ostia - In relazione ai problemi segnalati ieri, lunedì 8 ottobre, nella Consulta delle persone diversamente abili del municipio Roma XIII, l’Anffas di Ostia onlus, in qualità di più antica e rappresentativa associazione di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, anche nei territori del Comune di Roma e Fiumicino, precisa di essere, come già sottolineato in sede di conferenza, dati alla mano, l’unico ente associativo ad aver offerto il miglior rapporto possibile con le risorse da bando garantendo una media di 1 AeC ogni 3 studenti, invece di 1 a 4 come altri enti. Un motivo, sottolineano alla onlus, per assurdo, che l’ha quasi esclusa dal bando per l’AeC portandola dal primo al terzo posto.
L’Anffas è infatti la sola associazione a non aver tagliato alcuna retribuzione ai propri collaboratori, che continuano a percepire 7.30 euro all’ora, cui l’associazione provvede ad addizionare altre agevolazioni e gratuità che integrano la retribuzione stessa, rispetto ai 4.50 euro che, stando alle dichiarazioni “troppo generaliste” effettuate in sede di consulta dall’Associazione italiana persone Down (riprese poi da diversi organi di stampa) offrirebbe almeno uno degli altri enti che svolgono il servizio.
“In qualità di onlus che integra l’operatore direttamente all’interno del proprio nucleo familiare, una retribuzione del genere sarebbe per l’Anffas Ostia vergognosa e insensata visto il lieve ritocco alle tariffe, peraltro le più basse di Roma, avvenuto dopo 10 anni”, spiegano all’associazione di via del Sommergibile.
“Un’altra cosa sono le motivazioni di bilancio alla base delle scelte inevitabili dei municipi che si trovano costretti a fare i conti non solo con budget prestabiliti ma con decisioni portate avanti da qualche ente sulle quali invece alcuni esponenti politici preferiscono tacere. Tra queste: affidare anno per anno l’AeC che rende impossibile la stabilizzazione del personale”, spiegano.
L’Anffas, riguardo ai contenuti dell’offerta dell’AeC, al di là delle dichiarazioni da bando, invita le famiglie a verificare anche il merito delle situazioni. Ad esempio quali enti realmente inviino propri assistenti sociali ai GLH.I e ai GLH.O. L’associazione inoltre condivide la richiesta di maggiore partecipazione e responsabilità delle scuole a garanzia del diritto allo studio dei ragazzi, che passa dalle insegnati curriculari e di sostegno.
L’associazione ringrazia infine tutte le famiglie che al termine della consulta hanno mostrato gratitudine e affetto per il suo operato. E, come affermato dal proprio presidente Ilde Narducci, invita le famiglie a portare avanti le proprie battaglie non concentrandosi solo sugli AeC ma sui diritti delle persone diversamente abili affinché la scuola non continui a essere soltanto un parcheggio.
“C’è bisogno di unità di intenti per un futuro migliore. E questo futuro non passa dal rapporto uno a uno degli AeC, quanto da una rivoluzione sociale che ribalti la situazione attuale: le famiglie non possono essere semplici clienti ma attori attivi del futuro dei propri figli”, concludono.
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