Anffas Ostia: "Bisogna riequilibrare i budget delle Asl laziali"
Ostia - Settanta persone in meno nelle liste d’attesa sono tantissime. Un’enormità. Anffas Ostia potrebbe farsene carico. Da subito. La legge lo consentirebbe. C’è solo bisogno di un atto formale, della Regione Lazio: riequilibrare i budget delle Asl per consentire all’associazione di continuare a dare una mano senza gravare sulle casse regionali e la possibilità a 70 famiglie di vivere.
“Oggi - afferma il direttore generale, Stefano Galloni -, con una campagna elettorale alle porte, le forze politiche in campo devono far entrare di diritto nel loro programma la questione della ridistribuzione delle risorse. È impensabile che tra un’Asl e un’altra ci siano differenze di 700 euro a utente. Assurdo che il XIII Municipio, uno dei più popolosi in Italia, con una densità abitativa di un grande Comune italiano, abbia a disposizione 300 euro a utente contro i mille di Latina. Una disuguaglianza sulla quale bisogna al più presto intervenire per consentire ad associazioni come Anffas Ostia di potersi esprimere sui numeri possibili da accreditamento”.
“Il problema Cro e autismo - sottolinea il presidente di Anffas Ostia, Ilde Plateroti - potrebbe essere risolto in un batter d’occhio se si riequilibrassero i budget. Abbiamo fatto miracoli per non lasciare a casa nessuno. Per tutelare un diritto costituzionale, come quello alla salute, che la parte pubblica non è in grado, purtroppo, di assolvere a pieno. Abbiamo chiesto ai nostri soci e ai nostri dipendenti un sacrificio, un atto di amore verso questo territorio, di sacrificarsi e lavorare volontariamente per dare risposte laddove la sanità pubblica non riusciva ad arrivare per via dei tagli sanitari e sociali”.
“Anffas Ostia – spiega il direttore sanitario della Onlus, Francesco Cesarino - chiediamo alle forze politiche in campo e alla Regione Lazio di consentire all’associazione di adeguare i nostri regimi prestazionali nel rispetto della DPGR 2591/2000 e ridefinire il budget ordinario autorizzato dalla Regione Lazio alla nostra associazione, poiché non conforme e non rispettoso dei numeri riabilitativi già dimostrati delle previsioni normative ancora attuative come quelle della DPGR 2591/2000, nonché per lo stato di necessità in cui si versa. La quota massima di utenti non è mai stata raggiunta, ferma ai numeri del 2006 con circa 200 tra bimbi e adulti presi in carico, ciò a causa della retroazione del piano di rientro attuativo con la prima DGR 437/2007 che imponeva il rispetto per gli anni a seguire, del tetto massimo lavorato proprio nel 2006 e non di quanto previsto dall’accreditamento effettivo. Se davvero la politica vuole cambiare registro e marcia, oggi ha la possibilità di farlo. Non per Anffas Ostia, ma per tutte quelle famiglie che sperano in un piccolo gesto che darebbe vita a una riforma epocale”.
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