Riflettori ancora accesi sul caso di Pierpaolo Zaccai. Il consigliere provinciale di Roma da alcuni giorni è tornato a lavorare presso Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, dove ha ripreso le attività lasciate per quasi due mesi a causa dello scandalo del 1 luglio. Una vicenda che gli è costata la sospensione provvisoria dalla carica di consigliere, l'iscrizione nel registro degli indagati per spaccio di droga e la gogna mediatica. Ma questa storia ha anche scatenato la solidarietà di chi, prima di giudicare, ha deciso di aspettare che la legge facesse il suo corso.Mentre ora si attende la pronuncia del Tribunale di Roma - che deve appurare se Pierpaolo Zaccai quella notte del primo luglio abbia portato la cocaina nell'appartamento a San Lorenzo, come ha detto la trans Morgana, dichiarazioni che però non sarebbero sostenute da prove - arrivano le parole del consigliere municipale Angelo Paletta, che ha visto Pier Paolo Zaccai pochi giorni fa. Nell'incontro il consigliere provinciale ha mostrato a Paletta la cartella clinica del Pronto Soccorso, redatta poche ore dopo lo scandalo. “Nel referto medico che Zaccai mi ha fatto visionare – ha poi riferito Angelo Paletta – non risultavano né tracce di droga né di altre sostanze e questo, forse, potrebbe far pensare che la verità emersa sui giornali e nelle televisioni sia stata terribilmente distorta”. A distanza di poco più di due mesi pare che non ci siano prove schiaccianti contrarie a Zaccai, se non alcune dichiarazioni che sono ancora al vaglio degli inquirenti. “Le indagini della magistratura – ha spiegato Paletta – sono tuttora in corso e ritengo sia opportuno attenderne fiduciosi gli esiti definitivi che, spero, faranno finalmente chiarezza su tutta la vicenda”. Oltre al consigliere Paletta a parlare di Zaccai da domani anche le pagine del settimanale nazionale "Oggi", che dedicherà ampio spazio sul caso dell'estate.

Silvia Tocci