Ostia - Nel Municipio10 si continua a parlare di antenne. Martedì la commissione ambiente ha ascoltato le preoccupazioni dei residenti di diverse zone del territorio dove sono stati installati ripetitori all'interno di un centro abitato come via Bonucci e via Evaristo Breccia. Ieri il Tar ha sospeso i lavori di installazione di un'antenna in via Senofane a Casalpalocco esattamente sopra lo schermo dell'ex drive in. Questa mattina invece durante il consiglio municipale è stato presentato un documento, prodotto in Commissione Ambiente convocata d'urgenza martedì a porte chiuse, come proposta di risoluzione delle problematiche relative all'installazione di antenne per la telefonia mobile. Un documento che al momento della votazione in aula ha ottenuto il voto contrario da parte dello schieramento di Forza Italia perchè ritenuto troppo semplicistico rispetto ad una tematica come l'inquinamento elettromagnetico che ora il X Municipio si trova a combattere per tutelare la salute dei cittadini. Uno dei componenti dello schieramento, il consigliere Cristiano Rasi, ha infatti espresso la sua vicinanza ai cittadini di Casalpalocco che da tre giorni sono in presidio fisso sotto l'ex drive in, e ha tenuto a sottolineare che è sua volontà trovare una soluzione definitiva al problema delle antenne ascoltando anche i pareri dei residenti. Per lunedì 3 marzo è previsto un incontro tra il consigliere e i comitati proprio per formulare un documento da presentare nella riunione dei capigruppo.

 

Di seguito il testo della proposta di risoluzione: PREMESSO CHE: l'installazione di antenne di telefonia mobile è regolata dalla legge Gasparri, in attuazione del sovra menzionato decreto è delegata ai comuni la competenza di redigere dei protocolli di intesa con le società di telefonia mobile per meglio regolare eventuali limitazioni alla discrezionalità sancita dalle legge di riferimento; La Regione Lazio sta provvedendo alla regolamentazione della materia mediante una "Norma concernente gli impianti radioelettrici con frequenza di trasmissione fino a 300 Ghz e gli elettrodotti", che - nel rispetto del principio di precauzione sancito dall'articolo 174 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, dei principi fondamentali stabiliti dalla Legge quadro, della normativa statale concernente i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, nonché del Codice delle comunicazioni elettroniche - detta norme finalizzate a salvaguardare l'ambiente e il paesaggio e a tutelare la salute della popolazione dalla esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, nonché a garantire il corretto insediamento urbanistico territoriale degli impianti radioelettrici e degli elettrodotti. Il Tar del Lazio, in data 27 gennaio 2014, ha emesso una sentenza nella quale si sancisce in maniera chiara ed inderogabile l'obbligatorietà del coinvolgimento dei Municipi di Roma nell'iter di valutazione delle richieste d'autorizzazione dell'installazione di nuove antenne.


CONSIDERATO CHE: Il Comune di Roma ha firmato, in data 5 luglio 2004, un protocollo d'intesa con le società di telefonia mobile per l'installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti di stazione radio base.


CONSIDERATO ALTRESI CHE: sul nostro territorio sempre più frequentemente sono state installate antenne di telefonia mobile senza un'adeguata informazione ai cittadini, residenti, in violazione di quanto stabilito dal protocollo d'intesa; numerose sono le situazioni di grave concentrazione di antenne che incidono su un unico stabile, non è ancora nelle disponibilità del Municipio una chiara ed esaustiva mappatura;


TUTTO CIO' PREMESSO: il consiglio del Municipio X di Roma impegna il presidente del Municipio in attuazione del protocollo d'intesa, alla pubblicazione di qualsiasi futura richiesta di installazione di antenne di telefonia mobile sul sito istituzionale del Municipio, ad informare i presidenti delle Commissioni Ambiente ed Urbanistica affinchè provvedano ad invitare nelle rispettive commissioni i comitati di quartiere e cittadini residenti nei quartieri oggetto di nuove installazioni, a sollecitare gli uffici competenti ad aggiornare il censimento e la mappatura degli impianti esistenti sul territorio.


INTERVENIRE PRESSO IL SINDACO DI ROMA AL FINE DI: 1) attivarsi nelle sedi istituzionali competenti al fine di abrogare il d.lgs 198 del 4 settembre 2002

2) a richiedere il blocco di ogni futura installazione di impianti di radio telefonia mobile sul territorio del Municipio X fino a quando non sia stato effettuato un nuovo piano di mappatura e localizzazione

3) intervenire presso il Dipartimento delle politiche di attuazione degli strumenti urbanistici al fine di coinvolgere maggiormente l'Ufficio Tecnico in virtù del decentramento amministrativo che il nostro Municipio dovrebbe vantare, nel rilascio dei pareri inerenti le future istallazioni sul nostro territorio


INTERVENIRE PRESSO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO AL FINE DI: accelerare le tempistiche di approvazione di una legge regionale che abbia ad oggetto la regolamentazione della materia mediante una "Norma concernente gli impianti radioelettrici con frequenza di trasmissione fino a 300 Ghz e gli elettrodotti", che - nel rispetto del principio di precauzione sancito dall'articolo 174 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, dei principi fondamentali stabiliti dalla Legge quadro, della normativa statale concernente i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, nonché del Codice delle comunicazioni elettroniche - detta norme finalizzate a salvaguardare l'ambiente e il paesaggio e a tutelare la salute della popolazione dalla esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, nonché a garantire il corretto insediamento urbanistico territoriale degli impianti radioelettrici e degli elettrodotti.


Documento presentato dalla Commissione Urbanistica e Ambiente. 

Amarezza da parte del consigliere Giulio Notturni
che ha così dichiarato: “Sono amareggiato per il rifiuto espresso oggi in Aula Massimo Di Somma dai consiglieri azzurri. E’ un'occasione persa da parte dell'Amministrazione di dimostrare di stare dalla parte dei cittadini. Dopo due commissioni, ambiente e urbanistica, i gruppi municipali, alla luce delle nuove installazioni di ripetitori che sono sorte o sorgeranno sul nostro territorio, si erano accordati sulla redazione di un documento politico ‘di rottura’ con il Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, che rilascia le autorizzazioni, e con il parlamento che deve, nel tempo più breve possibile, modificare la Legge Gasparri che liberalizza, in maniera selvaggia, le installazioni degli impianti equiparandoli ad opere strategiche per il territorio alla stregua delle fogne e delle opere di urbanizzazione primaria. Consapevoli di votare un documento strettamente politico e di scarsa applicazione amministrativa (nonostante ci fossero anche piccole misure che il Municipio avrebbe adottato in merito all'informazione delle future antenne ai cittadini), ci sembrava doveroso esprimere una ferma e decisa contrarietà alle presenti e future installazioni selvagge di antenne di telefonia mobile, sorte, per lo più, senza rispettare il Protocollo d'intesa tra Comune di Roma e aziende di telefonia mobile. L'impossibilità di votare oggi questo documento, per l’opposizione del gruppo di Forza Italia, è davvero un'occasione persa da parte dell'Amministrazione di dimostrare di stare dalla parte dei cittadini. Sprecata anche la possibilità di esprimere una ferma volontà di opporsi a decisioni sconsiderate e dannose che sempre più spesso il Parlamento ha preso in barba all'autonomia degli enti locali”, conclude il consigliere Notturni.


"Ritengo che l'atteggiamento tenuto oggi in aula dal consigliere di Forza Italia Cristiano Rasi sia politicamente scorretto e profondamente irresponsabile. Rinnegando il documento portato in consiglio, ha tradito i cittadini che intende rappresentare, perché va a ledere le loro legittime rivendicazioni. Rasi fa parte della Commissione Urbanistica e Sicurezza e della Commissione Ambiente. Come confermano anche i verbali, era presente durante i lavori delle due commissioni, ma non ha inizialmente espresso alcuna contrarietà o perplessità. Salvo poi svegliarsi dal suo torpore durante l'assise. Quello che il consiglio si accingeva a votare “fuori sacco” è un documento dalla forte valenza politica, una decisa presa di posizione in merito alle installazioni delle antenne di telefonia, formulata con l'apporto e il consenso di tutte le forze politiche. Per questo la decisione di Rasi risulta semplicemente incomprensibile. E nel prossimo consiglio utile approveremo il documento in questione, con o senza di lui. Perché la salute dei cittadini viene prima dei ragionamenti e degli opportunismi politici." Ha così dichiarato Marco Siano Presidente Commissione II Urbanistica e Sicurezza X Municipio.


Ma ecco le motivazioni del consigliere FI Rasi per spiegare il niet al voto: "Questa mattina ho cercato di modificare la proposta di documento preparata dai presidenti delle commissioni urbanistica ed ambiente, ritenendola poco efficace e, a tratti, generica. Non ho trovato però il giusto clima di confronto e non ho dato pertanto il mio consenso a far discutere in data odierna la risoluzione preparata dalla maggioranza, con il preciso impegno di presentare le mie osservazioni volte ad integrare e/o modificare il documento presentato oggi. Ricordo che anche nella scorsa consiliatura ho votato documenti volti ad ascoltare le grida dei numerosi cittadini che vedevano spuntare di notte torri altissime ma che poi, al di là del supporto morale, non hanno impedito il proliferare delle dannose  installazioni. Ritengo corretto coinvolgere gli stessi cittadini nella redazione di un documento forte in cui si chieda in primis la revoca in autotutela di tutte le autorizzazioni date senza il previsto processo di partecipazione e in cui si chieda un intervento del sindaco per attivarsi al fine di ottenere la modifica parziale della legge nazionale volta ad attribuire ai comuni poteri effettivi e non solo il ruolo di meri certificatori della regolarità documentale”, sottolinea Cristiano Rasi. “Da troppi anni subiamo una legge ingiusta e che priva i Comuni ed i Municipi del loro ruolo autorizzativo. La stessa mappatura già inserita nei precedenti documenti e nuovamente richiesta nella proposta di risoluzione odierna non consente, allo stato attuale, di fungere da concreto argine alle contestate installazioni dato che le società telefoniche possono vittoriosamente rifiutare tale mappatura se non rispondente ai loro parametri tecnici, così come confermato (vergognosamente) da numerose sentenze del Consiglio di Stato. Al prossimo consiglio, ne sono certo, presenteremo un documento forte, deciso ed inequivocabile nel quale ribadiremo la necessità di tutelare, senza se e senza ma, la salute”, conclude.