Anteprima di musica popolare emiliana e romagnola per l’inaugurazione delle attività celebrative del 125° anniversario della Bonifica del Litorale Romano, data che segna la rinascita del territorio del delta tiberino dopo molti secoli di spopolamento e abbandono, in seguito alla grande bonifica idraulica del 1884 messa in atto dai braccianti ravennati per conto dello Stato Italiano. Sabato 21 novembre 2009 alle ore 16,30 al Teatrino del Centro Anziani di Ostia Antica (Piazza Gregoriopoli, 2) si esibirà Stefano Zuffi e la Pneumatica Emiliano-Romagnola, un gruppo che da molti anni tiene concerti di musica popolare e antica, spaziando nel repertorio dell’intera regione Emilia-Romagna e anche oltre il suo confine. Il concerto “I canti della Terra, musica popolare dell’Emilia e della Romagna” si comporrà di cante tradizionali, musica da ballo, stornelli, ninnenanne, composizioni natalizie, canti di lavoro, di lotta e di emigrazione.

Il concerto inaugura dunque “Il Litorale incontra la sua storia” la manifestazione ricordativa dell’impresa di Bonifica, fondata all’indomani del Centenario del 1984 dalla CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio e da questa organizzata insieme all’Assessorato alle Attività produttive al Lavoro e al Litorale del Comune di Roma e alla Federazione Provinciale delle Cooperative di Ravenna.

22 novembre 2009

CELEBRAZIONE UFFICIALE AL SACRARIO ALLA MEMORIA

DEI BONIFICATORI RAVENNATI AD OSTIA ANTICA

E FESTA ALL’ECOMUSEO DEL LITORALE ROMANO

PER IL 125° ANNIVERSARIO DELLA BONIFICA DEL LITORALE ROMANO.

Domenica 22 Novembre 2009 con inizio alle ore 10,00 sulla Piazza Umberto I ad Ostia Antica, di fronte al Sacrario alla Memoria dei Bonificatori Ravennati, avrà luogo la Cerimonia Ufficiale delle celebrazioni per il 125° Anniversario della Bonifica del Litorale Romano, organizzzate dalla CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio con l’Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale del Comune di Roma.

Dopo la deposizione di alcuni omaggi floreali, i rappresentanti delle istituzioni pubbliche di Roma e di Ravenna prenderanno la parola per gli indirizzi di saluto. Saranno presenti Davide Bordoni Assessore alle Attività Produttive del Comune di Roma, Fabrizio Matteucci, Sindaco di Ravenna, Francesco Giangrandi Presidente della Provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli Presidente della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, Giovanni Monti Presidente della Lega delle Cooperative di Ravenna.

Seguirà l’ormai tradizionale concerto vocale della Società dei Canterini Romangoli Gruppo Pratella Martuzzi composto da 50 elementi e l’esibizione delle scuole gemellate di Acilia e di Ravenna, il 168 Circolo Piero della Francesca e l’Istituto Comprensivo Manara Valgimigli di Ravenna Mezzano.

La giornata proseguirà, circa alle ore 12,00, all’Ecomuseo del Litorale Romano (Area Impianto Idrovoro di Ostia Antica, Via del Fosso di Dragoncello, 172) dove saranno effettuate in continuazione visite guidate all’area museale e sarà offerto ai presenti un doppio buffet romano e romagnolo, sempre allietato dalle voci dei Canterini Romagnoli.

In allegato:

1) Sintesi degli avvenimenti storici relativi al 125° Anniversario della Bonifica del Litorale Romano.

Sul sito della CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio:

http://fotoalbum.virgilio.it/crt-ecomuseo/manifestazione2009/

si trovano alcune foto del Centenario del 1984 pubblicabili liberamente.

CRT COOPERATIVA RICERCA SUL TERRRITORIO

Tel e fax 06 5651764; 06 5650609; cell. 338 2074283; 333 2897679

e-mail: crt.ecomuseo@tin.it; sito:www.crt-ecomuseo.it

Sabato 21 Novembre 2009 ore 16,30

Centro Anziani Lo Scariolante

Piazza Gregoriopoli 2  Ostia Antica

Stefano Zuffi & Pneumatica Emiliano-Romagnola

I CANTI DELLA TERRA

Musica Popolare dell'Emilia e della Romagna

Libera scorribanda tra gli strumenti, i canti e i balli della tradizione musicale dell’Emilia e della Romagna. Mani affondate nella ricchezza di forme e sonorità caratteristiche della nostra regione. L’Emilia e Romagna deve alla propria collocazione e conformazione geografica questo ruolo/carattere di ponte, di cerniera tra nord e sud, tra est e ovest: adagiata sulla pianura Padana, con i piedi nel sud antico dell’Appennino e lo sguardo sempre volto all’oriente dove il sole sorge.

Emilia e Romagna: uno spazio dove Etruschi, Latini, Galli, Bizantini e Longobardi hanno depositato sedimenti culturali non più rimossi. Nei nomi di fiumi, monti, paesi e città, nei resti storici e archeologici, nelle manifestazioni culturali, nei dialetti così come nelle produzioni della cultura materiale (gastronomia innanzitutto) sempre emerge quella vocazione all’apertura che pare essere il genere delle genti che la abitano.

Nella musica popolare tutto ciò trova ulteriori conferme ed evidenze, divenendo ricchezza di generi, stili, strumenti: i musicisti emiliano romagnoli sono gli unici che possono avere nel proprio repertorio di tradizione la giga, celtica nel nome come nell’esecuzione, e il saltarello che rimanda ai ritmi del centro-sud, così come le ottave rime e gli stornelli del sud mediterraneo si accompagnano, nelle voci dei cantanti, alle ballate e ai canti per i riti agrari del nord celtico.

Mandolino, violino, piffero, ocarina, piva e musa (cornamuse dell’Appennino emiliano), organetto, fisarmonica, ghironda sono gli attori di questa musica estremamente ricca, diversificata, vivace

al centro di un grande momento di recupero, dopo decenni di attesa, dando nuova voce a quella terra straordinaria per intensità di esperienze sociali e culturali che è l’Emilia-Romagna.

Stefano Zuffi da oltre vent’anni svolge una intensa attività di concerti e spettacoli sia nell’ambito della musica antica che in quella popolare, come solista o come leader di varie formazioni a cui ha nel tempo dato vita, oltre ad essere tra i fondatori della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.

Qualsiasi musica ma mai musica qualsiasi: così si potrebbe definire questo percorso artistico, abbinato a una conoscenza musicologica fuori dal comune.

Pneumatica Emiliano Romagnola: il gruppo é composto da musicisti che da molti anni svolgono attività musicale nell'ambito della musica tradizionale ed antica, sia come esecutori che in qualità d’insegnanti di corsi e stage di perfezionamento. Una sintesi di spettacoli, di dischi, di esperienze e di passione che sul palco dà luogo ad una bella miscela di musica, voci, e piacere dell'ascolto.

Lo spettacolo è a ingresso gratuito. Info: CRT tel/fax 065650609; 065651764;

cell.  3382074283; 3332897679;   e-mail: crt.ecomuseo@tin.it;   sito:  www.crt-ecomuseo.it

SINTESI STORICA

LA BONIFICA DEL LITORALE ROMANO DA PARTE DELL’AGOBR

ASSOCIAZIONE GENERALE OPERAI E BRACCIANTI DI RAVENNA

Il Litorale Romano è un concetto topografico ben preciso, i suoi confini si estendono infatti da Palo a Capocotta e rientrano nell’entroterra sino ad Acilia. Territorio d’approdo per il mitico Enea, storicamente caratterizzato dall’attività portuale, meta prediletta per cacciatori e pittori ottocenteschi, questa ampia striscia di terra deve la sua rinascita alla prima bonifica idraulica dello Stato Italiano, compiuta dalla prima cooperativa bracciantile di produzione lavoro esistente al mondo: l’AGOBR, Associazione generale operai e braccianti di Ravenna.

A causa della grande crisi agricola che nel Nord Italia aveva portato molti mezzadri a “retrocedere” al lavoro bracciantile, si era creata, nella seconda metà dell’Ottocento, una sovrabbondante offerta di braccia, a cospetto di una scarsa domanda di lavoro. In questo contesto, i ragionamenti e l’operato dell’allora diciottenne Nullo Baldini, portarono all’applicazione concreta di ideali che circolavano all’epoca e che, in parte, sarebbero passati alla storia sotto l’etichetta del Socialismo utopico, con la creazione, nel 1883, della suddetta AGOBR, cooperativa bracciantile che si sarebbe dedicata da lì in poi a lavori di sterro, irrigazione canali, edificazione di argini e bonifiche.

La svolta, tanto concettuale quanto pratica, fu l’organizzazione della Cooperativa, che si pose l’obiettivo di partecipare ai grandi appalti pubblici per opere che dovessero essere compiute sì lontano da Ravenna, per non creare concorrenza a realtà minori esistenti sul territorio, ma entro i confini nazionali. La grande occasione si presentò con il subappalto per la bonifica del Litorale Romano, che, stabilita con legge del 1978, sarebbe dovuta iniziare dagli stagni detti di Ostia e Maccarese. Queste erano infatti le aree maggiormente malariche, dove i braccianti romagnoli giunsero il 25 Novembre 1884, al termine di un lungo viaggio ferroviario durato due giorni che portò 400 pionieri da Ravenna alla stazione di Fiumicino. Qui il gruppo si divise, in duecento rimasero sulla sponda nord del Tevere, mentre gli altri attraversarono il fiume con un’imbarcazione all’altezza dell’attuale ponte della scafa.

I lavori iniziarono già il giorno seguente al loro arrivo e beneficiarono di esperienza e tecniche molto avanzate per l’epoca. Laddove i tentativi precedenti di strappare quelle terre all’acqua per riporto erano falliti, la Cooperativa di Ravenna riuscì nell’impresa grazie all’utilizzo delle turbine ovvero delle pompe idrovore che permisero il sollevamento delle acque. Il Litorale Romano infatti, allora come oggi, venne dotato di impianti di bonifica e suddiviso in bacini idrici attraversati da una fitta e articolata rete di canali che convogliano le acque più basse rispetto allo zero marino verso gli impianti di sollevamento che le spingono a mare.

Quest’area fu parallelamente attraversata dall’avventura degli studi malarici compiuti dall’equipe di Giovan Battista Grassi ed Ettore Marchiafava che portarono nel 1898 all’individuazione del meccanismo di trasmissione delle febbri malariche attraverso il protozoo detto plasmodio, portato nell’organismo umano dalle zanzare anopheles molto presenti in acquitrini e paludi. E’ facile intuire come molti braccianti romagnoli, per circa quindici anni, morissero di malaria senza neppure sapere il perché e casi di morti di malaria si registrarono sul Litorale Romano fino all’inizio degli anni Cinquanta del Novecento.

I romagnoli si stabilirono inizialmente nei pochi casali esistenti, in attesa di ripristinare l’antico borgo di Giulio II che li avrebbe ospitai in quella che alla fine dell’Ottocento era una vera e propria terra abbandonata: dopo la decadenza di Ostia romana, gli abitanti rimasti si erano spostati in quella che secoli dopo sarebbe divenuta la gregoriopoli, primo insediamento proprio del borgo che, nel Cinquecento, sotto Giulio II Della Rovere, sarebbe stato ulteriormente fortificato con la costruzione del castello.

La loro comunità, organizzata nel lavoro dallo statuto della Cooperativa e nella vita quotidiana da leggi interne, moneta propria, servizio di trasporto malati e mutuo soccorso per i lavoratori, divenne una vera e propria colonia autonoma che per diversi anni rappresentò l’unica realtà abitativa – prima stagionale poi stanziale – della zona oggi occupata dal XIII Municipio. Il gruppo ravennate residente a Fiumicino costruì ben presto una serie di casette ancora oggi esistenti.

Ostia Lido sarebbe nata per legge solo nel 1907, altre comunità regionali si sono unite nel tempo a quella romagnola, trovando un territorio bonificato, coltivabile ed abitabile, che offriva lavoro a condizioni sicuramente più vantaggiose di quelle incerte e spaventose che i braccianti ravennati trovarono in quel novembre di 125 anni fa, condizioni che però non gli impedirono di avviare il radicale processo di trasformazione che caratterizza il Litorale Romano di oggi.