Anzio, fermato dopo un inseguimento 25enne marocchino aggredisce i poliziotti insieme ad alcuni connazionali
Di Redazione il 26/04/2024
L’uomo è stato arrestato nei pressi della Stazione di Lavinio e deve rispondere dei reati di tentata rapina, resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento ai beni dello Stato e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti
Anzio (Rm) – Momenti di tensione l’altra sera quando gli investigatori del Commissariato Anzio-Nettuno, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno intimato l’alt a un giovane a bordo di una moto in via Valle di Schioia ma quello, invece, ci ha dato dentro con l’acceleratore cercando di evitare la volante.
Ne è scaturito un inseguimento durante il quale il centauro ha estratto diversi involucri dalle tasche per poi lanciarli a terra fino a quando, giunto nei pressi del parcheggio della stazione del Lido di Lavinio, è stato, non senza difficoltà, bloccato e trovato in possesso di 5 grammi di cocaina, mezzo grammo di hashish e 100 euro.
Durante le fasi dell’identificazione, l’uomo ha opposto una forte resistenza e, al contempo, ha tentato di impugnare la pistola di uno degli agenti, non riuscendo ad estrarla grazie ai sistemi di sicurezza di cui è dotata la fondina. In seguito, ha continuato a urlare e inveire colpendo con la testa l’auto della polizia, danneggiandola, e richiamando così l’attenzione di alcuni suoi connazionali che sono scesi in strada e hanno accerchiato i poliziotti con lo scopo di liberare il fermato.
Sul posto, nel frattempo, sono giunte altre pattuglie in supporto, consentendo così agli investigatori di accompagnare l’uomo, un 25enne marocchino, presso gli uffici del commissariato dove, al termine delle attività di rito, è stato arrestato perché gravemente indiziato dei reati di tentata rapina, resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento ai beni dello Stato e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’arresto, su richiesta della Procura della Repubblica di Velletri, è stato convalidato dal G.I.P.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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