Infernetto – “Su richiesta dei residenti, il movimento Ares ufficializza la necessità di un distretto sanitario all’interno dell’Infernetto: sono lodevoli le iniziative delle associazioni e dei comitati di quartiere per chiedere una struttura sanitaria in questo quadrante, che al momento vergognosamente ne è sprovvisto. Reputiamo ottima l’idea di destinare la struttura dell’ex oratorio di San Tommaso ai servizi sanitari, che potrebbe essere possibile grazie a una concessione edilizia del Vicariato al Comune di Roma”, si legge in una nota del movimento Ares.

“Ai gesti però ci vogliono anche azioni che finalizzino questo obiettivo, poiché il territorio dell’Infernetto ha la necessità di veder aperto il prima possibile un centro simile: va infatti considerato come attualmente l’ospedale G. B. Grassi soffra il crescente aumento demografico del territorio, poiché unica struttura sanitaria presente nel X Municipio e per via delle problematiche che lo vedono protagonista in questi ultimi periodi. I 300.000 abitanti di questo municipio non possono far riferimento solamente a un centro sanitario, ma l’Amministrazione comunale deve creare responsabilmente delle basi di supporto all’interno del nostro territorio: un pronto soccorso qui potrebbe offrire un servizio a 56.172 cittadini se calcoliamo le stime demografiche approssimative dello stesso Infernetto e Palocco, ossia il 24,4% circa dei residenti presenti nel X Municipio (con un numero che nei prossimi anni è destinato a salire). Sulla faccenda vi è poi da considerare la situazione urbanistica di questa area, che per l’attuale traffico intenso rende difficili i soccorsi sanitari nelle aree citate: come Ares crediamo che questo sia un motivo in più per inaugurare un simile centro in tempi brevi”, prosegue la nota.

“Il movimento Ares si augura che l’attuale Amministrazione capitolina faccia attenzione a queste osservazioni e calcoli alla mano, ponendo risposte e atti concreti verso i cittadini che necessitano di questo servizio. Speriamo in un particolare interesse anche da parte dell’attuale Ministro della Salute Lorenzin, che figlia di questo territorio ancora deve esprimere importanti parole sul servizio sanitario locale dal suo insediamento istituzionale”, conclude la nota.