Fiumicino - "La Regione Lazio, finalmente, convoca il tavolo per l'avvio della discussione sul futuro degli operai dell'Argol e sulla situazione di Fiumicino. Siamo qui per chiedere che le istituzioni, peraltro impegnate e coinvolte nel rilancio e nell'ampliamento di Fiumicino, intervengano per imporre la tutela dei lavoratori e il reimpiego di coloro che sono stati lasciati a casa mentre continua ad incrementarsi lo sfruttamento di precari sottopagati e senza diritti".

 

Cosi' Massimiliano Caputo rappresentante Cisl lavoratori Argol, durante il presidio di protesta, organizzato dai lavoratori Argol e dai cassintegrati Alitalia, che si e' svolto oggi davanti la sede della Regione Lazio in Piazza Oderico da Pordenone e al quale hanno partecipato una cinquantina di persone.
 

Obiettivo della protesta, oltre al ricollocamento degli operai licenziati, e' chiedere l'anticipo agli assegni di cassintegrazione, programmato dalla Regione Lazio  ma ancora non ricevuto dai lavoratori. "Dopo i 10.000 licenziamenti che la categoria ha subito nella privatizzazione della ex-Compagnia di Bandiera- continua Caputo-  siamo arrivati addirittura al paradosso dei licenziamenti degli operai dell'Argol che, dopo 20 anni di servizio, in barba alle normative vigenti, sono stati sostituiti da Alitalia-Cai con personale precario. E' ora di dire basta allo sfruttamento in atto".