Dopo approfondite indagini i carabinieri hanno eseguito un provvedimento di divieto di avvicinamento ad una donna e al suo attuale compagno vittime delle persecuzioni, pedinamenti e minacce di morte da parte di un 49enne


Artena (Rm) - Prosegue senza sosta l’attività da parte dei carabinieri relativa al monitoraggio dei casi di violenza nei confronti di fasce deboli e in particolari di donne e anziani. 


In questo ambito, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i carabinieri della Stazione di Artena hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alle persone offese con applicazione del braccialetto elettronico, emesso dal gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura, nei riguardi di un 49enne del comune di Artena, gravemente indiziato di atti persecutori nei confronti della ex convivente e del suo nuovo compagno.


Il provvedimento scaturisce a seguito delle denunce formalizzate dalle vittime che hanno riferito dei continui atti persecutori commessi dall’indagato, consistenti in pedinamenti e minacce di morte alla ex convivente, che sono proseguiti anche nei confronti dell’attuale compagno. Le meticolose indagini condotte dai Carabinieri di Artena hanno consentito tempestivamente al gip del Tribunale di Velletri di emettere la misura nei confronti dell’uomo.


Le parti offese hanno raccontato ai militari dei continui atti persecutori commessi dall’indagato che, non accettando la fine della loro brevissima relazione, ha iniziato a minacciarli anche nei pressi dell’abitazione dell’attuale compagno che, in un’occasione, è stato investito con l’auto, poi sequestrata dai carabinieri, riportando lesioni ad una gamba giudicate guaribili in 5 giorni.


La ripetizione dei comportamenti persecutori dell’indagato nei confronti della donna e del suo nuovo compagno hanno costretto questi ultimi a vivere in un continuo e terribile stato di ansia e paura per la propria incolumità personale.


Le indagini dei militari,  proseguite dopo le due richieste di intervento al 112, da parte delle vittime, hanno permesso di acquisire elementi in ordine al crescendo della condotta aggressiva incrementata e ravvicinata nel tempo e di concerto con l’Autorità Giudiziaria hanno fatto scattare nei confronti del 49enne di Artena il divieto di avvicinamento a qualsiasi luogo frequentato dalle vittime, con applicazione del ‘braccialetto elettronico’, dovendo mantenere dalle stesse una distanza di almeno 500 metri, cosa che ha consentito di porre fine ai continui atti persecutori e restituire serenità ad entrambe le vittime.


Il presente comunicato è stato redatto nel rispetto dei diritti dell’indagato, da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.