AS ROMA: OSTIA TIFA DANIELE DE ROSSI
Biondo, capelli a caschetto, magrolino, educato, forse un po' timido. Era così Daniele De Rossi ad 11 anni, quando giocava attaccante nell'Ostiamare e studiava tra i banchi della scuola media Passeroni di Ostia. Ne ha fatta di strada da quel dì. Ora è un Campione del Mondo, ma prima ancora uno degli idoli della Curva Sud. Una bandiera, anche se il terrore di una sua cessione a giugno ultimamente disturba il sonno dei tifosi giallorossi. Da una parte le parole di Bruno Conti: 'De Rossi non lo venderemo mai', dall'altra i 60 milioni pronti ad essere offerti dal Chelsea. Come finirà? Siamo andati a raccogliere opinioni proprio all'uscita dell'ex scuola di Daniele, dove nel pomeriggio si frequentano corsi di nuoto. Ci viene incontro un ragazzo e quasi ci viene il dubbio di esser finiti al Bernardini visto il suo look: zaino della Roma a tracolla e tuta ufficiale. E' Andrea, 32enne ricercatore universitario: 'Sento dire da qualcuno che potrebbe essere venduto a giugno, mi auguro di no, anche se mi rendo conto che nel calcio moderno nessuno è incedibile'. Meno soft è il parere di Maria Francesca, trentenne dal ciuffo biondo e dagli occhi azzurri: ma ciò che ci colpisce di lei è la sciarpa che porta al collo, ovviamente giallorossa: 'De Rossi è il cuore di questa città e della Roma. Non deve essere ceduto per nulla al mondo. Se io fossi la Sensi non mi farei impressionare dai 60 milioni, da presidente difenderei a denti stretti l'interesse della squadra'.
'La speranza dei romanisti sono riposte in lui e Totti. Le bandiere non si vendono - tuona l'agente di viaggi Paolo Roberto, un nome che più romanista non si può -. Mi fido di Bruno Conti, non credo assolutamente nella sua cessione, nemmeno in caso di mancata qualificazione in Champions League'. Le sorelle Francesca e Luisa sono sulla stessa lunghezza d'onda. Nella tasca dei jeans della seconda appare un portachiavi con un cuore giallorosso. Impossibile non fermarle. Il loro è un coro: 'De Rossi deve rimanere e crediamo che anche la Sensi sia d'accordo su questo punto. Non lo venderemmo neanche per 60 milioni. Se fossimo al posto della società cercheremmo dei talenti nel settore giovanile e venderemmo altri calciatori: Doni, Baptista, Vucinic, Cicinho, ce ne sono'. Come a dire: toccate tutti, ma non il nostro De Rossi.
(Fonte Il Romanista)