Roma - "Vorrei avere il diritto di scegliere il mio nido! Genitori, aiutateci ad aiutarvi!". E’ partita la campagna di sensibilizzazione sul web di Onda Gialla, l’associazione che rappresenta le educatrici ed i gestori degli asili nido convenzionati e spazi Be.Bi, che lamentano, oltre alla mancata pubblicazione del bando per gli asili nidi, anche la scelta del comune di Roma, definita ‘scellerata’, di anteporre cinque nidi a gestione diretta contro uno convenzionato” nei Municipi della Capitale.

L’iniziativa dell’associazione, in particolare, si rivolge alle famiglie romane che il prossimo anno rischierebbero di doversi rivolgere per i propri figli alle costose strutture private invece di quelle in convenzione e in concessione, come in passato. Nei giorni scorsi, come riferisce Onda gialla sulla pagina Facebook dell’associazione, “Educatrici e gestori hanno avuto modo di confrontarsi con dirigenti amministrativi e politici, riuscendo ad esprimere appieno tutte le preoccupazioni (certificate) per le ricadute catastrofiche che questa scelta scellerata, (si parla di anteporre addirittura 5 nidi a gestione diretta contro 1 convenzionato!!!), avrebbe sui bambini, sulle famiglie e su tutti i lavoratori impegnati nel settore educativo.

E quindi, dopo la commissione scuola in via del Tritone, Onda gialla annuncia: “Prossima tappa? Campidoglio. Avremo bisogno di ognuno di voi per difendere la vostra libertà di scelta e mantenere vivo un sistema integrato che da anni offre un servizio impeccabile per questa città. Del resto ogni bimbo ha diritto di scegliere il nido che preferisce…”.

A preoccupare, in particolare, come sottolinea Onda gialla, il rischio che alle famiglie possa essere impedita la scelta del nido in quanto nella proposta di delibera presentata due settimane fa relativa alle “modalità di acquisizione ai posti presso le strutture private accreditate” nel punto in cui si legge che “per poter attuare l’equilibrio costi benefici relativo alla gestione della rete educativa pubblico-privata” alle famiglie interessate si permette “d’indicare in via prioritaria 5 asili nido in gestione diretta” e “in via sussidiaria, in caso di esaurimento dei posti disponibili in tutti e 5 i nidi indicati prioritariamente, un nido convenzionato o in concessione”.

Il documento si scontrerebbe però con il dato di fatto che gli asili in convenzione rappresentano quasi la metà dei posti totali e che ci sono inoltre quartieri dove ci sono soltanto nidi convenzionati o in concessione, così da obbligare i genitori a scegliere strutture a gestione diretta lontano dai propri quartieri, con inevitabili disagi per gli spostamenti. In alternativa, resterebbero i nidi privati, con spese aggiuntive per le famiglie. Le lunghe liste d’attesa sono poi una realtà, così come la presenza di strutture completate ma non aperte nei diversi municipi, tra i quali il X di Ostia.