Casalbernocchi - Grande partecipazione all’assemblea indetta questa mattina da Cgil, Uil Fpl e Anaao medici nella sede della direzione della Asl Rm3, a Casalbernocchi, per denunciare le carenze di personale all’ospedale Grassi e al Cpo di Ostia dove si vocifera della chiusura di reparti.

L’AGITAZIONE - “Dopo lungo dibattito, i lavoratori hanno dato mandato alla Rsu di aderire allo stato di agitazione già indetto da Cgil, Uil e Anaao medici”, spiega Eugenio Bellomo, coordinatore Cgil. L’assemblea ha inoltre espresso la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori della Ma.Ca. srl, la società che si occupa della pulizia, sanificazione e trasporto dei materiali nel nosocomio lidense, che continuano a prestare la loro opera in attesa di stipendio.


IL COMMISSARIO PREFETTIZIO - Durante l’assemblea è stata ribadita dai partecipanti “la necessità di conoscere i progetti del commissario straordinario Domenico Vulpiani in vista del periodo estivo, quando la popolazione sul litorale romano raggiungerà 500mila persone, tra romani e turisti, vista la difficoltà di fornire prestazioni già adesso”, è emerso nel corso dell’assemblea. I lavoratori, la Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali si sono dati appuntamento per una prossima assemblea, che si terrà venerdì 22 aprile, dalle ore 12, presso la sala Sinibaldi dell'ospedale Grassi di Ostia.


L’INCONTRO – Nel pomeriggio di giovedì 14 aprile si era svolto un incontro con il direttore generale Asl Rm3 Giuseppe Legato. “Un passo avanti oggi (ieri, ndr) nella trattante con l'azienda. I primi effetti dello stato di agitazione indetto da noi della Uil insieme a Cgil e Anaao si fanno sentire”, aveva dichiarato Giuseppe Conforzi, segretario territoriale Uil Fpl. “L'azienda ha confermato il pagamento delle fasce ad aprile per i vincitori del bando e in aggiunta 30-35 lavoratori a scorrere graduatoria. Inoltre l'azienda si impegna con il taglio posizioni organizzative, coordinamenti e quiescenze ad assegnare a tutti i lavoratori esclusi la fascia economica entro quest'anno”, aveva spiegato Giuseppe Conforzi.


LA RICHIESTA – “Ritengo l'incontro che le OO.SS. hanno avuto oggi (ieri, ndr) con il commissario straordinario Giuseppe Legato, interlocutorio. Lo stato d' agitazione indetto da Cgil, Uil e Anaao non è legato ai motivi economici del personale affrontati oggi. Le OO SS chiedono che sia fatta chiarezza sul futuro della sanità nel nostro territorio, chiedono di sapere come il commissario e la regione Lazio intendono far fronte alla sempre maggiore difficoltà di coprire i turni di assistenza. Sono convinto che lo stato di agitazione debba continuare e che i cittadini e le forze politiche debbano essere coinvolti”, aveva affermato ieri Eugenio Bellomo, Cgil.


LE CARENZE - "Il Governo regionale di Zingaretti è sempre più carente e colpisce al cuore la sanità pubblica, rendendola sempre più inefficiente e costosa. E’ stato proclamato lo stato di agitazione al Grassi di Ostia, da parte delle organizzazioni sindacali”, aveva chiarito Eugenio Bellomo, “per la mancanza di personale e per le voci insistenti secondo le quali sarebbe imminente la chiusura di alcuni reparti. In più in questi giorni la Ma.Ca srl, la società che si occupa del servizio di pulizia, sanificazione, consegna e trasporto materiali per il Sant’Eugenio, il Cto E il Grassi non sta pagando regolarmente il personale e minaccia per ora 75 licenziamenti. La Asl contesta alla società delle somme che avrebbe elargito in eccesso, pretendendo di averle indietro. La Regione Lazio, in tutto questo, si è adoperata solamente per un tentativo di conciliazione, concluso con il verbale di mancato accordo”.