Assistenza indiretta disabili, Leg.Arco: "Ricorso vinto: Tar condanna comune di Fiumicino”
LA VICENDA – “La vicenda ha inizio nel gennaio 2014 quando il Comune di Fiumicino ha applicato un nuovo regolamento sull'assistenza indiretta per disabili gravi, tagliando il budget destinato agli utenti: tutto ciò in modo retroattivo, senza avvisare e senza fare nessuna distinzione tra un utente e l'altro, senza considerare le condizioni fisiche e familiari dei singoli utenti”, si legge nella nota di Leg.Arco: “tenendo conto del fatto che si tratta di una forma assistenziale regionale nei criteri e nei finanziamenti, che trova attuazione attraverso l'inoltro da parte dei Comuni”.
I TAGLI – “A nulla sono valse le rimostranze degli utenti e dei familiari che si sono visti ridurre fino al 70% da un giorno all'altro l'assistenza: attenzione”, precisa l’associazione nella nota: “stiamo parlando di disabili gravi, quindi di persone non autosufficienti, non in grado di provvedere ai bisogni primari come mangiare, lavarsi e alzarsi dal letto ed altro. In quel periodo furono spese molte parole e fatte molte promesse: gli utenti si sono recati più volte in consiglio comunale per portare alla luce la loro condizione, ma l’intera l'Amministrazione comunale si è dimostrata sorda, cieca e muta a questo riguardo”, si legge ancora nella nota.
IL RICORSO – “Davanti a questo atteggiamento gli utenti, sostenuti dall'associazione Leg. Arco di Fiumicino nella persona della presidente Alessandra Colonna, si sono visti costretti, loro malgrado, a rivolgersi alla legge. Assistiti dagli avvocati Nikolaus Suck e Alessandra Romano dello studio legale Panunzio e Romano di Roma hanno fatto ricorso al Tar denunciando la situazione di gravità che si era venuta a creare”, continua la nota.
LA SENTENZA – “Finalmente il Tar Lazio ha risposto con la sentenza n. 2984 dell’8 marzo che condanna il Comune di Fiumicino.
ALESSANDRA COLONNA - A questo riguardo la presidente Colonna dichiara: “Dire di essere contenta è riduttivo: i diritti civili, il diritto di scelta, le pari opportunità, la vita indipendente sanciti dalla convenzione Onu delle persone con disabilità sono state pienamente riconosciute. Avremmo voluto non essere costretti a subire le umiliazioni che ci hanno portato a questa diatriba, ma per la poca perspicacia di qualcuno per la prima volta nella storia di questo Comune siamo dovuti ricorrere al Tar invece di risolvere tutto con una collaborazione tranquilla e civile, che era stata ampiamente proposta come è sempre stato fatto fin dalla nascita del Comune con tutte le amministrazione che si sono succedute”.
L’ASSESSORE PAOLO CALICCHIO - “Il regolamento contestato dai cittadini con disabilità, che tagliava del 70% l’assistenza indiretta, i quali hanno in seguito presentato un ricorso al Tar, era preesistente all’insediamento dell’attuale giunta in quanto si trattava di un dispositivo approvato nel gennaio 2013 dalla precedente amministrazione”, spiega l’assessore alle politiche sociali del comune di Fiumicino, Paolo Calicchio, informato della sentenza del Tar che condanna il comune. “Non è pertanto stato possibile accogliere la richiesta dei cittadini di abrogare un regolamento in assenza di un nuovo dispositivo. Questo è avvenuto nel 2015, permettendo così che da febbraio 2015 entrasse in vigore un nuovo dispositivo. Detto questo”, sottolinea l’assessore Paolo Calicchio, “valuteremo se ci siano state eventuali responsabilità”.
Tags: fiumicino