Assogna, (Psi): “Mafia e corruzione: Ostia verso il commissariamento”
Ostia - “Mafia Capitale allarga i suoi effetti sul comune di Roma e la Regione Lazio, mentre ci si avvia al commissariamento del X municipio”. Lo dichiara Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista del municipio X. “Sembra di rivivere i tempi di Tangentopoli del 1992, dove ogni giorno emerge più forte il carico corruttivo che si annida nei vari livelli della pubblica amministrazione e ne scuote ineluttabilmente l'intera struttura vergognosamente "permeabile" sia della dirigenza, che della parte politica. Ieri”, spiega l’esponente socialista, “si sono registrati nuovi casi che investono la Regione Lazio e il Comune di Roma, addirittura con il dottor Maurzio Venafro, capo di Gabinetto del Presidente Zingaretti e con l'assessore ai trasporti Improta e la dirigente del Dipartimento delle Politiche Sociali Isabella Cozza”. “Nel contempo nel nostro Municipio viene confermata la notizia del Commissariamento avendo il presidente Tassone ribadito le proprie dimissioni con una dichiarazione finalmente condivisibile "non ha senso politico proseguire senza la squadra con la quale ho vinto le elezioni", a fronte dei strampalati tentativi di una nuova Giunta composta di grandi papaveri del Pd esterni al nostro territorio. Ormai la corruzione è diventata l'argomento principale delle prime pagine della stampa e tv e del dibattito politico con decisioni dettate più dall’indignazione che dall'efficacia vera di eliminarne la cause e la persistente diffusione”, prosegue Gioacchino Assogna.
“C'è stato persino il tentativo populista di fare una nuova legge "E' vietato rubare", senza riconoscere le contraddizioni ai vari livelli a cominciare da Renzi, che voleva portare la struttura di Incalza dai lavori pubblici a Palazzo Ghigi, senza intervenire sulla rimozione dell'alto dirigente già plurindagato, così come per le altre analoghe situazioni negli altri ministeri. Lo stesso Renzi, per giustificare il mancato passo indietro dei tanti sottosegretari nominati da lui stesso benchè già inquisiti, si è mosso con arroganza dietro le quinte verso il ministro Lupi, anche se non indagato, sollevando considerazioni etico-politiche di quel momento, superiori a quelle giudiziarie comunque conseguenti a notizie di reato. Giustamente la Camusso ha detto che ci vorrebbe almeno un criterio unico e non ambivalente rispetto alle persone interessate (amici-non amici). Così vale per il sindaco Marino proprio rispetto alla suddetta dirigente comunale Isabella Cozza, nominata dalla sua giunta nonostante già indagata per "abuso d'ufficio", che si aggiunge alla mancata restituzione del finanziamento alla sua campagna elettorale dello stesso Buzzi, che dovrebbe valere per lo stesso presidente del Consiglio Renzi per la partecipazione alla cena di finanziamento del Pd con ben 10.000 euro ricevuti dallo stesso Buzzi. Personalmente”, conclude, “sono profondamente indignato in quanto in tutti i programmi elettorali si è richiamato insistentemente l'esigenza di "trasparenza rispetto alla corruzione e agli affari sporchi" ma poi sono stati messi nel dimenticatoio, in base ai fatti emersi, sia da Renzi che da Zingaretti, Marino e Tassone. La gente merita di più e di meglio”.
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